31 dicembre 2007

il 2008 e il lago vostok

Il lago Vostok è grande quanto il lago Ontario, ma nessuno lo conosceva fino al 1996. Gli scienziati he hano perforato lo strato di ghiaccio dell'Antardide l'hanno trovato a tre chilometri di profondità. Ermeticamente sigillato da almeno mezzo milione di anni, il lago non vede mai la luce del sole, ha una temperatura media sotto lo zero e potrebbe ospitare forme di vita esotiche quanto quelle di altri pianeti. E oltretutto si mantiene allo stato liquido per i motivi spiegati su tinyurl.

Tutto questo, Bilancia, è il preludio a questo annuncio: il lago Vostok sarà una delle metafore per il 2008. Prevedo che scaverai in profondità per scoprire un antico mistero della tua vita. Secondo il mio parere di astrologo, dovresti esplorarlo a fondo, spinto sia da un innocente senso di meraviglia sia da una forte curiosità analitica.


questo è l'oroscopo della bilancia (il mio segno zodiacale) per il 2008
che ho letto sul n.725 della rivista internazionale

non sapevo dell'esistenza di un lago così ricco di mistero



la metafora è così bella che auguro a tutti
di scoprire nel 2008
ciò che di meraviglioso e inesplorato
vive dentro ciascuno di noi

21 dicembre 2007

Omaggio al Maestro

questo è l'ultimo post per il 2007
e lo dedico a chi
mi ha insegnato moltissimo
influenzando il mio modo di vedere le cose

molti penseranno che parlerò di tony buzan
e invece no...
vi farò conoscere un grande maestro: bruno munari


l’architetto-poeta l’ho incontrato "per caso" nel 2004
in uno dei miei viaggi nella rete
leggendo una monografia che la fondazione ferrero
gli dedicò per documentare il progetto
guardiamoci negli occhi

è stato come un fulmine a ciel sereno
e da quel giorno ho incominciato a guardare la vita
attraverso i suoi occhi e molte cose sono cambiate

vi potrà forse sembrare bizzarro
ma nella vita se non si provano "emozioni"
che vita è ?



questo è uno dei tanti fogli stampati da internet
sul quale, com'è mia abitudine,
scrivo di getto le sensazioni che provo
per non dimenticarle

con il tempo ho comprato i libri di munari
e ho incominciato seguire il suo insegnamento

se ascolto dimentico
se vedo ricordo
se faccio capisco


spesso mi veniva spontaneo"copiare" i suoi disegni
così semplici e leggeri…



questi sono i volti degli antenati
che abbozzavo sfogliando il libro alla faccia

nel frattempo leggevo anche tony buzan
che mi spiegava cosa stava accadendo nel mio cervello

il cervello è progettato per imparare
copiando il meglio di ciò che vede intorno a sé

per tutto il XX secolo abbiamo erroneamente pensato
all’imitazione come a una copiatura
alla copiatura come a un imbroglio
all’imbroglio come un male

seguendo questo modo di pensare scorretto
abbiamo creato abitudini di apprendimento
che hanno diminuito le nostre capacità
di sviluppare la nostra intelligenza


effettivamente era quello che mi stava capitando

dai tempi delle scuole medie
avevo abbandonato la matita
perchè dicevano che mi limitavo a copiare
e non disegnavo nulla di "originale"

ora invece ho scoperto che
copiando il meglio che vedo intorno a me
sviluppo le mie capacità
sono in sintonia con ciò che imparo
e dalla teoria (di buzan) passo alla pratica (con munari)

questa volta come corpo docente
non ho proprio badato a spese
perchè limitarsi quando si può avere il meglio!

la scoperta di munari
è proseguita nel settembre 2005
al festival della filosofia di modena
dove ho visitato_partecipato all'installazione
nella notte buia nei libri si entra


l'ingresso

Partendo dal libro di Bruno Munari, Nella notte buia, nella Torre dell'Uccelliera e nella Sala espositiva della biblioteca verranno ricreate, attraverso proiezioni e installazioni tridimensionali, le immagini di Munari, accompagnando lo spettatore in un viaggio…nella notte buia. Unica guida una minuscola luce e tutt'intorno solamente l'ombra blu di quel che accade: sui tetti, tra l'erba di un prato popolato di insetti, in una grotta scavata nella roccia per trovare un tesoro.



il gatto...


sui tetti


tra l'erba cercando il tesoro

e poi dal dire al fare...


per partecipare al laboratorio
ho dovuto far finta di essere la mamma di un bambino
che per mia fortuna è stato al gioco...;)

dopo il laboratorio ho fatto un giro tra gli scaffali
e ho trovato il mare come artigiano


munari e l'amico hokusai


le spinte elettrostatiche all'onda di hokusai

ecco come munari parla del mare come artigiano

Tu butti qualcosa nel mare, e il mare
(dopo un tempo imprecisato e imprecisabile)
te lo restituisce lavorato, finito, levigato,
lucido o opaco secondo il materiale, e anche
bagnato perché così i colori sono più vivaci

Naturalmente non te lo restituisce subito,
non devi stare lì ad aspettarlo, e poi non
te lo restituisce nelle stesso posto dove
tu l’hai buttato. Tu gli butti (supponiamo)
una pietra grezza a Bogliasco e lui te la
restituisce arrotondata e levigata a Riva
Trigoso dopo il solito tempo imprecisato
sulla spiaggia delle alghe secche.

Infatti il mare lavora (non in tutto) come
un vero artigiano nel senso che non ha
orari fissi per fare il suo lavoro, i tempi
li decide lui, lavora solo quando sente che
è il momento giusto per agire.

Non puoi, difatti, chiedergli di fare
una produzione in serie di un certo sasso levigato
in quel modo; non puoi chiedergli di farne
cinquemila pezzi tutti uguali da consegnare
franco di porto alla spiaggia di Rimini.
No, questo non lo farà mai.
Lui farà solo pezzi unici e irripetibili,
come le opere d’arte...


questo è quello che ho letto a settembre 2005
questo è quello che ho fatto a marzo 2006


spiaggia di ostia con la mia amica maria
osserviamo una costruzione molto "originale"


camminando troviamo qualcosa di interessante


potrebbe sembrare
un pezzo del monitor di un pc
invece
è un'opera d'arte creata dal mare

così tornata a casa
ho messo insieme teoria e pratica






ora nella mia casa
ho una vera opera d'arte
unica, irripetibile, d'immenso valore



è sospesa leggera all'angolo a destra

il posto l'ha scelto la mia amica maria
ed è perfetto perchè
quando il termosifone è accesso
oscilla dolcemente grazie al flusso di aria calda
quando nel pomeriggio arrivano i raggi del sole
crea delle bellissime ombre sul muro bianco
e quando è sera...si addormenta serenamente

anche voi potete creare
la vostra opera d'arte
chiedendo al mare artigiano
di darvi un aiuto

potremmo poi realizzare insieme
una galleria d'arte
pubblicando le foto su questo blog

vi piace l'idea? scrivetemi...

altri omaggi al maestro

il bellissimo post di luisa carrada
i mille occhi del bambino bruno

l'originale mappa di mics
immaginazione

un'imperdibile lezione segnalata in creative classics

18 dicembre 2007

dal lineare al radiale per viaggiare nella complessità




in questi giorni sto leggendo il libro
viaggio nella complessità di alberto de toni e luca comello
e ho provato a mettere in pratica
alcuni principi della teoria della complessità
utilizzando la metodologia delle mappe mentali

...continua su complexlab

17 dicembre 2007

lunedì faticoso, ma...

il lunedì è spesso una giornata faticosa
perchè riprendo il ritmo frenetico
dopo "l'ozio" domenicale

ma quando apro la posta elettronica
c'è sempre qualcosa di piacevole che mi aspetta
un articolo di pensarecolcorpo

provare per credere!

15 dicembre 2007

fedeltà

se non restassi fedele a me stessa
a chi mai dovrei esserlo?


marguerite duras

intelligenza verbale

in un precedente post
ho parlato di come sia importante
per realizzare una mappa mentale efficace
scegliere le parole chiave più appropriate
e associarle a delle immagini

per fare questo è indispensabile
utilizzare il dizionario che cesare marchi
nel libro Impariamo l'italiano descrive così

(...) Per dipingere è indispensabile conoscere i colori; per suonare, le note; per scrivere, le parole. Tavolozza dei nostri pensieri, tastiera delle nostre idee è il dizionario.

"Come avete fatto per imparare a scrivere in questo modo?" domandò Baudelarie a Theophile Gautier. "Ho studiato molto il vocabolario" rispose Gautier.

La lettura del vocabolario è una delle più eccitanti aventure della fantasia, perchè contiene l'universo. Qui ci sono tutti i libri del mondo, passati e futuri. Basta tirarli fuori, ha detto Anatole France.

Si può leggerlo e gustarlo ad apertura di libro, non c'è bisogno di arrovellarsi - a che punto ero rimasto? - come accade con i romanzi; nel dizionario ogni parola costituisce una vicenda a sè stante, un romanzo liofilizzato, in tutto decine di migliaia di romanzi perchè ogni parola, essendo lo specchio d'una cosa, riflette una storia dell'uomo, una conquista del suo pensiero.(...)

(...) Intendiamoci: non è necessario, nè d'altra parte sarebbe umanamente possibile, conoscere a memoria tutto il vocabolario; l'importante è consultarlo con giudizio al momento opportuno, come non serve sapere tutto l'orario ferroviario, basta saperlo leggerlo quando dobbiamo prendere il treno.

Assieme all'elenco telefonico, è il più democratico di tutti i libri. Nessun culto della personalità. Tutte le parole, poetiche e tecnologiche, umili e dotte, arcaiche e ultramoderne vi figurano in un rigoroso ordine alfabetico, accenttando come in un autobus il posto assegnato dal caso, in pittoresca promiscuità, alluce e allucinante, damigella e damigiana, eremita e eresia, gulag e gulash, genio e genitali, letame e letizia, coscia e coscienza, eccellenza ed Ecce Homo, anguria e angustia, bar e bara, coma e comare, milite ignoto e militesente. (...)


a questo punto mi è venuta voglia di sfogliare il vocabolario
e subito dopo colgo l'occasione per rileggere
l'intelligenza verbale di tony buzan


In questo libro Buzan spiega come applicare il suo metodo anche al linguaggio, per sviluppare al massimo le capacità di comunicazione.

Partendo dal presupposto che tutti possiedono un cervello dotato di eccezionali quanto sottoutilizzati poteri, che quindi vanno "stanati" e coltivati, l'autore introduce il concetto di Intelligenza Verbale.

Si tratta di un'abilità peculiare nel giostrare le lettere dell'alfabeto, combinandole in parole e frasi che quanto più sono chiare, dirette e ben formulate, tanto più facilitano e arricchiscono la nostra esistenza.

Gli psicologi hanno infatti riscontrato una relazione diretta tra l'ampiezza e l'incisività del vocabolario di un individuo e il suo successo personale, nello studio come nel lavoro o nei rapporti sociali. Le parole, il tono e la gestualità che li accompagnano hanno una forza formidabile, di conseguenza ciò che questo libro propone è una variegata gamma di strategie e divertenti giochi per incrementare il vocabolario, allenare la memoria, aumentare la velocità di lettura e comprensione dei testi, nonché alcuni suggerimenti per affinare il linguaggio del corpo e la modulazione della voce.

12 dicembre 2007

il mestiere di scrivere e la metafora della stella

il sito di scrittura professionale il mestiere di scrivere
è stato aggiornato con belle novità
- Come funzionano le newsletter che funzionano
- Sigilli di parole ovvero l'arte di titolare
- Tagging: una questione di etichette
- Gli attrezzi sono molto meglio delle regole (cinque anni dopo)

luisa carrada nel suo blog ricorda che
i quaderni sono arrivati a 19
una vera e propria collana a disposizione di tutti
di cui fa parte anche il mio
scrivere una metafora organizzativa
che parla di comunicazione, energia delle persone
viaggio di una stella

colgo l'occasione per ringraziare luisa
che ha voluto pubblicare il mio scritto
dallo stile un pò insolito

scrivere senza maiuscole e punteggiatura
mi fa sentire veloce e rilassata
e probabilmente questa piacevole sensazione
l'ho trasmessa a quanti hanno letto il quaderno
che sembrano essere stati in molti

con questo post ringrazio anche coloro
che in questi 7 mesi mi hanno scritto
è stato bello trovare nella posta elettronica
i messaggi di gente sconosciuta
che però segue la stessa stella

ed infine un ultimo ringraziamento
che in realtà è il primo

ringrazio gli amici_colleghi con cui ho lavorato

sono stati loro a farmi capire che un'organizzazione
è proprio come un essere umano
non è fatto solo di razionalità
ma anche di emotività

pensando a loro ho scelto l'immagine della stella
e ho parlato di chi con il lavoro quotidiano e conenergia
fa vivere l'organizzazione e contribuisce al suo cambiamento

ho lavorato con loro a distanza per diversi mesi
scrivendo un documento sul tema della comunicazione pubblica
e insieme abbiamo condiviso non solo la vita professionale
ma anche gli eventi della vita privata

ora ve li presento!


a napoli io e pina tra un scrittura e riscrittura...
nella pausa un autoscatto nella mitica cucina di pina


a roma giusi continua a "tessere la tela" a casa mia….
nelle pause disegna il suo vestito da sposa


a siena lucio prepara le statistiche...
nelle pause sogna il mare della sua sardegna


a bari francesca scrive...
nelle pause guarda i suoi bimbi che dormono

è importante che le organizzazioni ritrovino la propria anima
solo attraverso la cura e lo sviluppo delle persone
ci può essere un vero cambiamento

10 dicembre 2007

mappe mentali in azienda

in un precedente post ho segnalato
l'importante contributo di alessio sperlinga
mappe mentali in azienda

oggi riprendo il tema delle organizzazioni aziendali
per introdurre l'articolo di chiara battistoni
le nuove tendenze collaborative:
l'uomo torna protagonista dei processi


Viviamo in un mondo di interdipendenze e di complessità
in cui agli individui si chiede di saper affrontare la vita
con le sue asprezze, per uscirne poi trasformati

Anche nel mondo delle organizzazioni
si rende necessario riorganizzare i processi
in modo che l'uomo ritorni ad essere il vero protagonista


chiara battistoni svolge la sua analisi
delineando il nuovo scenario
attraverso importanti parole chiave
- resilienza e liquidità
- collaborare è innovare
- collaborare per crescere
- mappe per descrivere il pensiero
- il symposium IT di gartner

in particolare le mappe mentali vengono indicate
come strumento di gestione e rappresentazione della complessità

(...) Le scienze cognitive e le neuroscienze hanno dimostrato che l’uomo non pensa per modelli lineari; eppure gli strumenti di cui dispone per concretizzare le idee seguono questa logica, strutturando le informazioni in maniera sequenziale; pure il Web, in teoria adatto all’approccio circolare e spiraliforme tipico del pensiero, non sempre sfrutta queste potenzialità. L’ingresso nell’Ict delle mappe mentali e delle mappe concettuali come tecniche di rappresentazione del pensiero costituisce il primo passo verso la traduzione “biologica” delle idee(...)

(...) L’introduzione di queste metodologie (che pure resta confinata a casi di eccellenza) consente di raggiungere un buon livello di condivisione delle informazioni di base e un adeguato livello di descrizione della realtà complessa, oltre a favorire percorsi interni di collaborazione. Il metodo metacognitivo applicato per l’impostazione di una mappa, infatti, prevede sessioni di brainstorming che facilitano reciproca conoscenza e confidenza, elementi propedeutici allo sviluppo di fiducia e trasparenza, due dei requisiti cardine della collaborazione.

Gartner ha coniato il concetto di “trasparenza proattiva”, la capacità cioè di rendere intelligibili i processi, facendo sì che gli utenti siano essi stessi catalizzatori di innovazione e cambiamento. La collaborazione riporta l’attenzione sulla cultura e la conoscenza; l’uomo, con il suo patrimonio di esperienza, di vita vissuta, è il fulcro del cambiamento e dei processi, in particolare di tutti quelli legati direttamente ai clienti.

Riorganizzare l’azienda in modo che l’uomo sia al centro dei processi significa dunque scegliere una metodologia innovativa per progettare la struttura organizzativa, valorizzando il vissuto individuale senza per questo indulgere all’emotività. Nel rinnovato contesto collaborativo il vissuto personale è parte integrante del patrimonio di conoscenze condivise dell’azienda; viene esplicitato e inserito in un quadro organizzativo che armonizza ruoli e relazioni, superando i tradizionali organigrammi aziendali...(continua)


penso che introdurre le mappe mentali in azienda
insieme ad altre metodologie innovative
possa rappresentare un'interessante opportunità
per vincere la sfida del nostro tempo: la complessità

08 dicembre 2007

i primi tag del mio blog

ho inziato questo blog
senza determinare a priori
le etichette dei diversi post

oggi però penso di aver trovato
una chiave di lettura
che spero sia condivisa da chi legge

il grande maestro bruno munari
amava ripetere un antico proverbio cinese

se ascolto dimentico
se vedo ricordo
se faccio capisco

vorrei che ogni post fosse
un incipit, un invito a
trovare l'ispirazione per compiere un'azione
fare, creare, sperimentare
passare dalla teoria alla pratica

quindi i primi tag del mio blog
sono verbi all'infinito
un pò com'era nello stile dei futuristi

leggere
scrivere
mappare
vedere
ascoltare
meditare
fotografare
disegnare

subito dopo le parole chiave
che creano connessioni
interessanti e inaspettate

mappe mentali
parola
immagine
cervello e mente
perle
arte

così il mio blog
cresce a poco poco
seguendo anche i consigli di alberto falossi
tagging: una questione di etichetta

07 dicembre 2007

perchè non accada



Sapete che cos'è l'ADHD?


ADHD significa letteralmente Attention Deficit Hyperactivity Disorder, che in lingua italiana diviene “Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività”.

Se un bambino è distratto, se non segue le direttive e si agita, oggi può essere etichettato come malato mentale e di conseguenza “trattato” con psicofarmaci che ricadono nella categoria degli stupefacenti.


Sapete come fanno la diagnosi di ADHD ?


Gli UNICI strumenti per fare “diagnosi” di ADHD, sono liste di domandine. Non ne esistono altri.

Osservano il bambino e rispondono alle domande di un questionario, mettendo una crocetta sul SI o sul NO.

Ecco alcune domande dei test. Per fare “diagnosi” bastano sei risposte affermative su nove:

* “muove spesso le mani o i piedi o si agita sulla sedia?”
* “è distratto facilmente da stimoli esterni?”
* “ha difficoltà a giocare quietamente?”
* “spesso chiacchiera troppo?”
* “spesso spiattella le risposte prima che abbiate finito di fare la domanda?”
* “spesso sembra non ascoltare quanto gli viene detto?”
* “spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri; per es. irrompe nei giochi degli altri bambini?”.


Il comitato "Perché non accada" si propone di impedire che vengano effettuati screening psicopatologici di massa tra i bambini (a partire gia dalle materne) e vuole evitare che, senza una completa informazione, si affermi anche in Italia una "cultura" , in assenza di prove scientifiche oggettive, che identifica disattenzione e iperattività come "malattia ADHD".

I fanciulli con la curiosità e la vivacità esplorano l'ambiente e il mondo dove sono stati gettati. La loro irrequietezza non è altro che il sentimento di delusione di una reaItà difficile da sopportare e che noi pretendiamo che accettino.
La loro capacità di illudersi li porta alIa convinzione di poter modificare questo mondo, di poterlo plasmare, per poterlo poi abitare e renderlo abitabile anche in futuro.
Questo lo possono fare con la loro fantasia e con i loro sogni.Lasciamogli la loro azione per cercare illoro talento e il movimentoper cercare la loro arte.
Non spegniamo con gli psicofarmaci la loro curiosità e la loro fantasia perché spegneremmo i loro sogni e cancelleremmo non solo illoro futuro ma il futuro dell'umanita.
Claudio Costa
Clinica Mobile


aiutiamo i bambini a vivere liberi con creatività




ecco cosa puoi fare tu

04 dicembre 2007

identità: chi sono? da dove vengo?



ai cafè dello spazio dell'anima
nuovo incontro, nuova scoperta

Il concetto di identità implica ed indica un processo in divenire attraverso il quale
la persona (come singolo) o il gruppo (come popolo)costruisce il proprio sistema di valori. E' importante che questo processo sia portato a livello di autocoscienza, è il livello di auto-consapevolezza che permette di gestire e governare in termini positivi e costruttivi l’interscambio costante con altri sistemi di valori. Spesso il processo “autocosciente” inizia con una rottura e una fuga.

La riflessione è partita dal libro il mosaico del tempo grande di carmine abate ed in particolare il capitolo 3 "la fuga"

Da queste pagine le persone e il gruppo hanno iniziato ad interrogarsi sulla propria identità riallacciandosi alle proprie radici territoriali o culturali.

Da dove vengo? Cosa ho voluto/voglio portare con me nel nuovo mondo? E'possibile un ritorno? Che cosa vuol dire ritorno? A cosa mi serve la memoria di ciò che sono stato? Perché si dice “se vuoi distruggere un popolo distruggi la sua storia”?


le riflessioni dell'incontro sono state raccolte
da letizia in modo lineare
e da me in modo radiale

questa volta il momento più bello
l’ho vissuto quando tornata a casa
ho disegnato le radici dell’albero
lunghe, flessuose che si intrecciano tra loro
così come si sono incontrate le nostre parole

ad un certo punto ho guardato la mappa
e sentivo che mancava qualcosa
ho guardato più intensamente
e ho capito: mancava la terra!

così ho preso il marrone
e ho incominciato a colorare lo sfondo del foglio

poi mi sono ricordata che per giancarla
le radici sono nell’acqua
perché lei ha sempre viaggiato molto
spostandosi da un luogo all’altro
spinta dalla sete di conoscenza

così in alcuni punti ho usato il celeste

a quel punto il disegno ha preso vita
profondità e superficie
dentro e fuori

la terra_acqua in cui sono immerse le radici
mi ha trasmesso una sensazione di pace e sicurezza

la terra_acqua non è altro che l’umanità
che unisce le nostre diversità

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incontro del 7 novembre
identità: chi sono io? chi sei tu?

Il nuovo cervello femminile

dal sito la magia della scrittura
la notizia di un interessante convegno

Lo sapevate che il cervello delle donne ha una maggior capacità di creare connessioni ma è più debole nel fuggire il dolore? E che esistono un'"anatomia della tristezza" e un "circuito dell'attenzione"? O che, imparando a riconoscere e a gestire ciò che si sente, si può raggiungere un "Feng Shui emotivo"?

Ebbene, a queste e ad altre domande cercherà di rispondere il convegno "Il nuovo cervello femminile" che la Scuola di Palo Alto organizza a Milano, l'11 dicembre.

Ecco il programma.


scritto da silviaeffe

01 dicembre 2007

creatività

siete creativi e diffidono di voi? non arrendetevi

C’è un immenso piacere nel creare, nell’inventare, nel costruire qualcosa, nel risolvere un problema, ma possiamo farlo solo per qualcuno che amiamo, per una comunità a cui vogliamo fare del bene. In realtà molto spesso siamo chiamati a svolgere un compito per gente indifferente o addirittura ostile. All’inizio siamo perplessi, talvolta presi dallo sconforto ma quando cominciamo a ottenere risultati, quando ci accorgiamo che stiamo dando un contributo originale, allora iniziamo a provare simpatia per coloro che stiamo beneficiando, siamo pronti fare sacrifici per loro e proviamo per loro affetto, amore... (continua)

di francesco alberoni

in movimento



non posso stare fermo
devo esplorare e sperimentare


walt disney