28 marzo 2008

26 marzo 2008

una mappa ti guida in una casa



quella che vedete è la mappa creata
da paolo ferrario e luciana quaia
per l'home page di www.segnalo.it

è stato piacevole visitare in questo sito
che gli autori presentano così

Navigando in queste pagine è possibile trovare, in modo tendenzialmente ordinato, materiali di Politica dei servizi sociali suddivisi in quattro ambienti, ciascuno dei quali è a sua volta organizzato in ulteriori stanze (anch'esse pensate secondo la metafora della mappa) dalle quali si accede a sempre più specifici archivi informativi.

E' impossibile perdersi
, perchè si può sempre ritornare alla mappa iniziale e a ciascuno dei suoi quattro ambienti principali.


la stanza che a me piace di più
è quella dedicata alle tracce e sentieri
dove ho trovate tante letture interessanti



L'idea è di condividere le nostre fonti informative. Senza avere alcuna pretesa di completezza , ma solo quella di offrire anche ad altri gli "scaffali" fra cui ci aggiriamo per raccogliere, ripensare e rielaborare esperienze, incontri, osservazioni, pensieri, concetti, definizioni, argomentazioni che incontriamo durante il lavoro. L'azione che vorremmo fare e di aprire una parte della nostra casa a persone curiose e interessate.

la casa di paolo e luciana è molto accogliente
e ogni stanza riserva belle sorprese :)

chi vuole entrare?

23 marzo 2008

felice come una pasqua



si! oggi è pasqua e sono felice :)

nel mio uovo ho trovato una grande sorpresa
l'invito a partecipare alla tavola rotonda che si terrà
durante la giornata conclusiva del concorso DONNAèWEB 2008
il prossimo 29 marzo a viareggio

DONNAèWEB è un concorso rivolto alle donne, per mettere in risalto il loro operato in un settore che continua, a torto, ad essere percepito al maschile, dove le donne hanno ancora poco spazio nei luoghi che contano, e dunque hanno bisogno di emergere. Anche attraverso un concorso.

tutto è accaduto martedì scorso in pochi istanti
il tempo di una email, una telefonata e poche parole
abbiamo letto il tuo blog
vogliamo sapere cosa sono le mappe mentali
vuoi venire a viareggio per raccontarcelo?


tutto d'un fiato ho risposto sì!

ora il mio nome è tra quelli di altre donne
che si troveranno intorno ad un tavolo per raccontare
riflessioni, esperienze, storie di web e dintorni



il momento più emozionante è stato quando
adele marra mi ha chiesto
cosa scrivo accanto il tuo nome?
io sono rimasta in silenzio per qualche secondo
che per me è stata invece un'eternità

è passata davanti agli occhi tutta la mia vita
o meglio le mie tante vite perchè dovevo scegliere
giurista, avvocato o comunicatore pubblico?

alla fine nessuna delle tre
con un filo di voce ho detto
mind mapper

poi ho trattenuto il respiro, temevo di sentire:
cosa ?!?! scusa, non ho capito !?!?!
e invece adele con entusiasmo ha detto:
perfetto, qualcosa di nuovo!

io ho tirato un sospiro di sollievo
e ho pensato a questi lunghi 4 anni in cui
quando mostravo una mappa mentale
per presentare un'idea, una bozza di progetto
l'organizzazione di un convegno, un processo di lavoro
il più delle volte mi veniva detto
metti via quel foglio, tanto non serve

ogni volta cercavo di spiegare
che la stessa cosa può essere vista in modo diverso
non solo lineare, ma anche radiale attraverso una mappa

ma non c'era mai tempo, bisognava andare avanti
e poi io ero l'unica che utilizzava quella tecnica

così tornavo nella mia stanza, mi sedevo alla scrivania
e guardando la mia mappa ripetevo me stessa
io continuo
per me la diversità è ricchezza!


sono stati anni difficili, di solitudine
ogni tanto frammezzati da incontri felici
con persone che desideravano
conoscere, apprendere qualcosa di nuovo

ma ora non voglio ricordare le amarezze
voglio solo dire grazie a chi ha sempre creduto in me
e in particolare a donne vere, coraggiose, sensibili
mia sorella francesca e poi
angela, alessandra, giovanna, luisa, maria, valeria

nei momenti più bui sono state loro a dirmi
vai avanti, non mollare!

20 marzo 2008

il rumore delle idee

pensare, ascoltare, vedere

mappa mentale e pentagramma
parole, immagini e note musicali
immaginazione, associazioni e improvvisazione jazz

sull'onda delle parole di ieri
sono tornata indietro nel tempo
quando beppe mi disse
quando delle persone speciali parlano
tu puoi ascoltare il rumore delle idee


poi giorni fa antonella mi ha mostrato questo


e io guardandolo ho sentito il "rumore" delle idee

l'autore di Le bloc-notes du désordre così commenta
je me sui trouvée devant un désordre phenomenal de la pensée et du sentiment auquel je n'ai pas osé toucher et au regard de quoi la littérature m'a fait honte

cliccate qui per sentire meglio
e... buon rumore a tutti ;)

19 marzo 2008

mappa mentale a tempo di jazz

la mappa strategica che ho dedicato a james hillman
ha dato vita a interessanti associazioni di idee

giorni fa alessio sperlinga l'ha così commentata



E' come scrivere il testo per la musica
o partecipare a un'opera d'arte
o cercare di riempire un neurone :-)


ecco! è proprio questo il pensiero radiale
un pensiero flessibile, elastico, in movimento
che associa, mette in relazione, moltiplica

alessio ha guardato la mappa vuota
lasciando che il suo emisfero destro "elaborasse" in piena libertà
con l'occhio della mente è andato oltre la mappa
e ha visto un testo musicale, un'opera d'arte, un neurone..

tra le immagini scelte da alessio
mi ha colpito quella del testo musicale
che ho associato al genere jazz
perchè giorni fa ho letto un interessante articolo

"Algoritmo del jazz" di marco magrini
pubblicato su nova24 di giovedì 6 marzo
parla di uno studio inedito sui cervelli di sei pianisti
che fa luce sui meccanismi neuronali dell'improvvisazione



(...)Un pool di ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora ha osservato con la risonanza magnetica l'attività celebrale di sei pianisti mentre suonavano musica scritta e poi musica improvvisata. Nel secondo caso, e solo nel secondo, hanno visto quella ridotta attività neuronale nella corteccia prefrontale, come se, nell'atto di improvvisare, il musicista lasciasse più libere le briglie della creatività. Senza però abbandonare il controllo del destriero musicale: durante la fase improvvisata, gli scienziati hanno riscontrato anche un aumento dell'attività nella corteccia prefrontale, dedicata all'espressione di sè, che ad esempio si "accende" quando si racconta una storia. Nel nostro caso, una storia fatta - invece che di parole - di frequenza, di distanze, di durate, di intonazioni.(...)

tutto questo avviene nella "testa" di pietro tonolo
veneziano, 48 anni, che da tempo è considerato
uno dei massimi jazzisti italiani

(...) Mentre lavora, Pietro Tonolo, attenua l'attività della corteccia prefrontale dorsolaterale, quella parte del cervello solitamente associata con le azioni programmate e le auto-imposizioni. Lui non lo sa e nemmeno se ne accorge. Eppure gli serve, nel suo lavoro. "Per suonare 5 minuti di musica classica, un compositore può anche prendersi 5 mesi di tempo - dice tonolo sorridendo - mentre un jazzista ha solo... beh, 5 minuti".

La creazione istantanea, in tempo reale, è la prima caratteristica del jazz, così apparentemene esoterica (seppure abituale, ai tempi di Bach) da aver generato molti luoghi comuni. Per sempio che sia priva di schemi. O che, all'opposto, venga da un'ispirazione trascendentale. "Si tratta di seguire delle regole e al tempo stesso di crearne di nuove", commenta Tonolo. "Borges diceva che la scrittura è memoria e oblio. E' un pò la stessa cosa. Quando improvviso, è come se perdessi alcune percezioni più superficiali, eppure sono concentratissimo".


le parole di pietro tonolo mi "suonano" familiari
è proprio quello che provo io
quando comincio a disegnare una mappa mentale
per prendere appunti mentre qualcuno parla
per sviluppare l'idea di un progetto
per iniziare a scrivere un nuovo articolo

è uno stato mentale che cresce lentamente
giorno dopo giorno con allenamento, dedizione, pratica

allora questa "mappa strategica" ha proprio funzionato!
come la rete di un ragno ha catturato
me e alessio
james hillman e jorge luis borges
pietro tonolo e i ricercatori di baltimora

chi vuole fare parte della compagnia
e disegnare una mappa a tempo di jazz?

;)

12 marzo 2008

raccontare una storia con una mappa mentale



ascoltare una storia di vita personale
intrecciata a quella professionale

seguire la testimonianza di chi ha tante identità
e ha compiuto con determinazione
un percorso di vita ad ostacoli

rimanere colpita da parole
che toccano le corde dell’anima

non capita tutti i giorni di ascoltare storie
come quella di carmen soru che è stata protagonista
della serata "manager in ascolto ai café di managerzen"
organizzata da manageritalia roma e managerzen, di cui sono socia

come ricordare questa storia?
come non perdere le profonde emozioni provate?
come impedire che il tempo ne sfumi il ricordo?

è mia abitudine prendere appunti
con la tecnica delle mappe mentali
e anche quella sera avevo con me carta e matita
per "rincorre" le parole di carmen
e, come la vispa teresa, catturarle con il mio "retino"

prendere appunti con una mappa mentale
aiuta a seguire il pensiero di chi ci parla perché
scrivendo solo le parole-chiave
non si è costretti a riformulare il periodo
e trascriverlo in modo lineare

a volte basta un segno
per non perdere il filo del discorso!

raccontare con la scrittura radiale la storia di carmen
per me è stato molto emozionante:
attraverso ogni parola, colore e disegno
ho voluto trasmettere la passione e il coraggio di chi,
vivendo pienamente tante identità,
è una donna veramente “unica”!

se volete leggere la storia di carmen in versione "lineare"
la giornalista loredana oliva ne ha parlato
nella rubrica my job24-le vostre storie

nella colonna di destra c'è anche un link
la mia storia in una mappa mentale
dove trovate la mia mappa !!!

p.s.
come a febbraio anche oggi festeggio
la mia seconda mappa pubblicata :)

stasera sarò con le amiche che hanno organizzato l'incontro
myriam ines giangiacomo, letizia migliola di managerzen-roma
e marcella mallen di manageritalia-roma

un caro saluto a federica ghetti di managerzen
che vive a rimini e stasera non farà in tempo a venire ;)

11 marzo 2008

le mappe strategiche di james hillman

nel precedente post ho parlato delle mappe mentali
come strumento utile per rendere la nostra scrittura creativa

in un bellissimo articolo intitolato "Sul mio scrivere"
scopro che anche james hillman
importante psicologo analista junghiano
utilizza delle mappe per scrivere i suoi libri

Che cosa accade nella sua mente, nella sua fantasia, quando scrive? Come prende forma un libro così massiccio come Re-visione della psicologia?

Quando cercavo di finire il libro, facevo delle mappe strategiche. Ogni giorno facevo una cartina di una sezione anteriore per finire, diciamo, tra pagina 81 e 85, oppure 112 a 113. E avevo spazi vuoti tra le righe.
Giocando, cercavo di rafforzare e chiudere quelle pagine che fossero ancora deboli. Non scrivevo consecutivamente, ma piuttosto diversi pezzi nei diversi punti strategicamente più deboli.
Questo era l'unico modo in cui io potessi andare avanti e completare. Altrimenti sarebbe diventato un lavoro letterale, sgobbando inutilmente pagina dopo pagina.


leggendo le parole di hillman ho subito pensato
a una delle regole fondamentali che bisogna seguire
quando si fa una mappa mentale: lasciare sempre un ramo vuoto!

il motivo è semplice o meglio "naturale"
e tony buzan, nel libro mappe mentali, lo spiega così

I nostri cervelli tendono ad aspettarsi schemi e completezza. Per esempio, la maggioranza delle persone, leggendo le parole "Uno, due, tre..." avrà l'impulso di aggiungere "quattro". Analogamente, se qualcuno dice: "Ho una storia interessantissima da raccontarti...Oops! Scusa, mi sono reso conto che non dovevo raccontarla a nessuno", la tua mente reclamerà completezza!
Questa tendenza innata del cervello a cercare la completezza è soddisfatta dalla struttura della mappa mentale. La mappa mentale ti consente un'infinita sequenze di "ricerche" associative che indagano in modo completo su qualsiasi idea o domanda che ti interessa.


quindi il nostro cervello
è progettato per colmare gli spazi vuoti
e la struttura radiale della mappa
permette di avere una visuale a 360°
dell'argomento che stiamo sviluppando

i nostri occhi si possono spostare velocemente
nello spazio del foglio saltando da un ramo all'altro
e concentrare l'attenzione sui rami più deboli

poi, all'improvviso, possiamo esclamare: eureka!!
e aggiungere la parola chiave che mancava
proprio lì... nella nostra mappa mentale

la scoperta delle mappe di james hillman
mi ha elettrizzato e per l'occasione ho creato
una mappa molto strategica: è tutta vuota !!



e allora...chi incominicia per primo a scriverci su?

partite dal centro con una parola e un'immagine
dell'idea che volete sviluppare
e poi... lasciatevi andare...
il vostro cervello è molto più potente
di quanto possiate immaginare!

se poi avete qualche esitazione
leggete la storia di isabella ;)

datemi notizia dei vostri: EUREKA !!

p.s.
ringrazio l'Associazione sammarinese degli psicologi per avermi autorizzato a pubblicare parte dell'articolo "Sul mio scrivere" tratto da James Hillman, Interviews: Conversation with Laura Pozzo on psychoterapy, biography, love, soul, dreams, work, imagination, and the state of the culture, New York, Harper & Row, 1983, pubblicato nella rivista babele n.37 dicembre 2007

06 marzo 2008

il mestiere di scrivere



è vero, questo blog è dedicato alle mappe mentali
ma non posso non parlare
di ciò che alimenta la mia scrittura radiale:
ovviamente la scrittura lineare !!

tra le tante e diverse letture che allietano la giornata
ce n'è una in particolare che dal 2003 mi accompagna
non perdo mai un post del suo blog
non posso non leggere i quaderni pubblicati nel suo sito

sto parlando del mestiere di scrivere di luisa carrada
che ora dal digitale si è materializzato in un libro
Il mestiere di scrivere. Le parole al lavoro, tra carta e web
dove si parla della scrittura professionale creativa
all'insegna di quella contaminazione di media, arte e stili
che sul web si verifica in ogni momento

il capitolo che ha attirato subito la mia attenzione
è stato le parole si guardano il cui incipit
è una bellissima citazione di henri matisse

Non vedo differenza fra la costruzione di un libro e quella di un quadro. Passando dalla tela alla pagina, il sodalizio tra immagine e parola, disegno e colore, si alternano ritmicamente, come gli oggetti scelti da un giocoliere.


luisa nel capitolo parla di un momento da tutti molto ricercato
quello dell'ispirazione, quello in cui trovi l'idea giusta

Poche cose aiutano ad innescare una catena generosa e ininterrotta di idee quanto a scrivere su un grande foglio di carta, rigorosamente a mano, meglio ancora se a colori, il nostro obiettivo, le nostre poche idee di partenza, le parole chiave.
Possiamo anche stare lì a cincischiare e a guardarcele per un pò, ma alla fine di solito qualcosa all'orizzonte spunta, da scrivere immediatamente, per far scaturire da nuove immagini anche nuove parole e nuove idee.


mappe mentali, costellazioni di parole possono quindi aiutarci
per scrivere con la parte destra del cervello
quella che pensa per sintesi, immagini
associazioni e illuminazioni

io il libro lo tengo sulla scrivania sempre a portata di mano
e ho già incominciato a disegnarci sù



e voi?
siete già corsi in libreria per comprarlo? ;)

04 marzo 2008

language revolution



sono stati appena pubblicati tre nuovi dizionari collins
che introducono una vera rivoluzione
nell'apprendimento di una lingua straniera
- francese, spagnolo, italiano -
utilizzando la tecnica delle mappe mentali

This new language course harnesses the power of learning expert Tony Buzan’s Mind Maps™ and other proven memory techniques to help you to successfully learn a new language. People are different in so many ways, so why should we all learn at the same rate and using the same method? Some of us think in words whereas others process information better as pictures.
Language learning at school or with other courses is often hampered by a one-size-fits-all approach, usually involving a lot of trying to memorise new words merely by repetition.This course recognises that different people learn best in different ways.

Go ahead - revolutionise your language skills now!




Mind Maps are the most brain-friendly tools with which you can work - when you Mind Map in a foreign language you are Mind Mapping the images, networks, and associations of that language directly into your mind.

Create colourful Mind Maps, full of imagery and association around specific topics to reinforce your ever-expanding vocabulary and understanding and to organise key phrases.


sono troppo curiosa !!
non vedo l'ora di poterli comprare su amazon
se imparo lo spagnolo potrò chiaccherare più facilmente
con il mio amico mapper philippe ;)

e voi che amico avete: francese o spagnolo?

p.s.
per saperne di più
website collins language revolution

02 marzo 2008

blog didattici... AppassionataMente

"18 gennaio 2004 20.54 da mtb a leila moreschi:
Durante la cena ho riflettuto. Perchè non creare un blog di riferimento dove inserire tutti i blogs didattici senza aspettare che ce lo segnali qualcuno? Lo preparo subito e lo segnalerò nei forum. Che ne dici? Basta così mettere un link ad un solo blog e scegliere ciò che interessa. Ciao mt

19 gennaio 2004 0.28 da leila a mtb:
Mi sembra un’ottima idea!

Dopo poco arrivano quadernoneblu, luduslitterarius, e altri amici... "

questo l'incipit di blog didattici...AppassionateMente
che ho scoperto questa mattina perchè maria teresa bianchi
ha lasciato un commento ad un mio post

come ho già detto le storie mi appassionano sempre
e questa in particolare perchè parla di docenti
che hanno a cuore la scuola e vogliono
condividere, comunicare, collaborare con altri docenti
che usano il blog nella didattica

spero che le mappe mentali possano far accendere
tante nuove "scintille" anche nel mondo della scuola italiana
e per questo segnalo due nuovi video di tony buzan

nel primo spiega i vantaggi che ci sono nel passare
dalla scrittura lineare a quella radiale per prendere appunti


How To Mind Map With Tony Buzan

nel secondo spiega come le mappe mentali
permettono di scoprire l'energia, il potere del nostro cervello


How To Release Your Inner Genius


tutti siamo dei potenziali geni

quale messaggio migliore per chi va a scuola?

01 marzo 2008

storie di mind mappers #3

"L'energia del pensiero radiale: nuovo cibo per la mente"
l'ho scritto con passione nella convinzione che
la condivisione del sapere fa accendere nei cuori
tante nuove scintille

ieri mattina ne ho avuto la conferma:
nella posta elettronica ho trovato questo messaggio

Buongiorno Roberta,

mi chiamo Isabella, vivo a Padova, ho studiato scienze forestali, in passato mi sono occupata di informatica e di progetti internazionali in ambito ambientale e attualmente mi occupo di energie rinnovabili.

Ieri ho letto con attenzione il tuo articolo sul pensiero radiale pubblicato sul sito di ManagerZen, e lì per lì sinceramente ho pensato che fosse un argomento interessante nella misura in cui tu ne parlavi con entusiasmo, ma che non fosse facilmente trasferibile senza una guida (scusami se ti do del tu, ma proseguendo nella lettura di questo messaggio capirai perché mi sento “in confidenza”).

E’ un periodo particolare, la mia vita e il mio lavoro mancano di progettualità e mi trovo spesso a chiedermi quale sia il senso delle cose che faccio e, più in generale, il contributo della mia esistenza. Non la definirei, però, una crisi esistenziale, piuttosto uno stato di “limbo” in cui ho sempre la sensazione di aspettare l’arrivo di qualcosa, un’illuminazione, una luce che finalmente mi mostri una direzione nella quale canalizzare le mie energie in modo costruttivo. Se hai letto “Il deserto dei Tartari” di Buzzati, mi capirai se dico che mi sento un po’ come il Tenente Drogo, con la differenza che almeno lui, nel guardare l’orizzonte, sapeva cosa stava aspettando. Io, invece, non lo so nemmeno.

Ad ogni modo, questa mattina il mio sonno si è interrotto molto presto per nessun motivo in particolare. Mentre mi rigiravo, aspettando di sentire la caldaia accendersi alle 6, ho cominciato a rastrellare pensieri in giro per la mia mente, a pensare a tutte le cose che ho imparato da sola e che magari altre persone hanno difficoltà ad imparare, pensavo alle mie piccole passioni, alla mia voglia di conoscere, a come trasmetterla agli altri rendendola uno strumento di nuova conoscenza. Alle 6.40 mi sono alzata, ho preso un A4 e una penna nera e ho iniziato a disegnare la mia prima mappa mentale. Poco originale e megalomane, al centro c’è “IO”. Ma intorno sono sbocciate tante cose deliziose, e l’A4 è diventato stretto, nella foga di aggiungere questi pensieri che si sviluppavano in un dedalo di ramificazioni, in cui il pensiero si perdeva dolcemente, come ci piace perderci vagando tra le calli di Venezia.

Nel giro di un’ora ne è nato un progetto per un’associazione culturale, una cosa a cui forse da tempo volevo dare vita, ma senza sapere da dove partire. Ora ho la mia mappa del tesoro, quindi posso partire per la mia avventura. Ne ho iniziata un’altra, per scoprire il nome di questa creatura. Al centro tre parole, che vengono dalla mappa precedente: SLOW, LOW, EASY. Ci devo lavorare intorno. Ti farò sapere.

Ma ora c’è altro da fare, c’è la parte di vita senza mappe e senza progetti che mi chiama. L’obiettivo? Praticare questa nuova scoperta del pensiero radiale ed esplorare come potrà migliorare la mia vita. Per il momento mi ha migliorato la giornata, il che è straordinario di per sé.

Grazie Roberta, per conoscere il valore della condivisione delle proprie esperienze. Grazie per avermi regalato una giornata col sorriso e un nuovo progetto.

Buona giornata!
Isabella Nobili


mentre leggevo non credevo ai miei occhi
era una bellissima storia
che meritava di essere conosciuta

così ho scritto ad isabella e le ho proposto
di regalare questa scintilla ad altre persone...

grazie isabella!