26 giugno 2008

storie di mind mappers - amanda gris -

questa storia ve la racconto così...

Ciao, Roberta.

Ho seguito il tuo intervento alla premiazione DonnaèWeb, dove ero presente come finalista. Volevo ringraziarti per avermi fatto scoprire le mappe mentali, che si adattano molto al mio modo di ragionare e di creare.
Mi semplificano molto il lavoro. Tutto qui.

Buona giornata
Amanda Gris


.........

ciao amanda

mi ha fatto molto piacere ricevere la tua mail
e mi hai incuriosito... ;)

se hai avuto modo di leggere il mio blog
sai che mi piace raccontare le storie di mind mappers
questa è l'ultima che ho pubblicato

ti piacerebbe far conoscere la tua esperienza ai lettori del mio blog?
questa volta potresti essere tu la protagonista
e stimolare qualcuno a provare questa metodologia!

di cosa ti occupi?
in quale occasione hai applicato la mappa?
quale aspetto trovi più vantaggioso?

questa è la storia di isabella...
se ti ispira scrivimi la tua !

a presto
r

.......

Ciao Roberta,
non so se ricordi, io ero lì come finalista della categoria blog. Ho un blog, che, in realtà, è un romanzo a puntate (www.maipiusenzarossetto.it). Ed è nella scrittura che mi cimento, sia narrativa che filmica (fin'ora ho pubblicato un libro, ho ricevuto una menzione per la sceneggiatura di un corto e sono stata finalista al premio DonnaéWeb).

Quando sono venuta al premio DonnaèWeb stavo scrivendo con un'amica un documentario per il quale sono alla ricerca di fondi) ed eravamo nell'esatto momento in cui hai una miriade di idee in testa e le devi far stare nello spazio di poche pagine.

Così sono tornata a casa, ho preso carta e penna (un piacere quasi dimenticato) ed ho disegnato" il documentario in cinque-sei mappe. La mia grande sorpresa è stata l'immediata comprensione della mia amica, quando l'ha visto. Siamo, poi, passate ad una scaletta tradizionale, ma è stato molto semplice.

Devi sapere, infatti, che la scaletta è un passaggio obbligato per la stesura di una sceneggiatura. Io non le amo e non le faccio mai. A volte, però, mi accorgo che mi sfuggono delle cose.

Le mappe mentali mi permettono di focalizzare le idee e di fissarle, in modo molto flessibile, senza razionalizzare. I miei lobi temporali, infatti, sono in guerra perenne, per cui, se le scalette andavano bene per memorizzare i testi universitari, non si adattano, se non confliggono, con la mia dimensione creativa.

Adesso sto finendo di scrivere un romanzo in due parti. La prima parte l'ho scritta prima di Viareggio; per la seconda mi sono fatta una mappa mentale. Di solito le mie mappe sono molto semplici: carta e penna. C'è anche un piacere e un risveglio della creatività nell'uso della carta e della penna. Io ho 40 anni e sono cresciuta con l'inchiostro. Anche se oggi sono computer dipendente, l'uso di carta e penna mi risveglia emozioni, sensazioni.

Venerdì vado a intervistare una persona per scrivere un film sulla sua storia.
Naturalmente ho già preparato il mio blocco e la penna...

Spero di aver risposto esaurientemente alle tue domande.

Ciao
Amanda

p.s.
Dimenticavo...trovo particolarmente utili le mappe per la scrittura cinematografica. Una sceneggiatura, infatti, ha delle ricorrenze e delle simmetrie, che una mappa, essendo circolare, evidenzia bene. Se la struttura non è armonica, si vede subito.


....
grazie amanda per il tuo racconto
e benvenuta... new mind mapper ! ;)

p.s.
segnalo che anche nel forum "le mappe del pensiero"
si condividono esperienze e casi d'uso interessanti

per rimanere in tema di sceneggiatura
giuseppe vitale ne ha parlato in:
- Una mappa per lo studio di un personaggio
- Una mappa mentale alla radio

18 giugno 2008

tra immagine e scrittura



la rivista francese Sciences Humaines
ha pubblicato un dossier intitolato
tra immagine e scrittura: la scoperta dei segni grafici

in particolare l'articolo di Jean-François Dortier
Dessine-moi une idée... Du mandala aux cartes sémantiques

Cartes sémantiques, cartes cognitives, mind mapping, etc., de nouvelles formes de visualisation des connaissances sont apparues récemment. Elles s’inscrivent dans la longue histoire de la représentation graphique des connaissances (...)


via serial mapper

16 giugno 2008

sorriso "creativo"

tempo fa ho raccontato della mia partecipazione
al festival "Nuovo e Utile" nel maggio 2005
e di come abbia capito che la creatività
non è un qualcosa di astratto, ma è un processo
che mette in circolo energia concreta e utile

da qualche mese ho ritrovato Nuovo e Utile nel web
come bellissimo sito per la divulgazione
di teorie e pratiche della creatività
aperto alle segnalazioni dei lettori



anche io ho voluto dare il mio contributo
segnalando il sito di dave gray sul pensiero visuale
e le mappe mentali come metodo creativo
per rappresentare il pensiero

oggi le mie segnalazioni sono state accolte
e le potete trovare nell'home page di NeU
insieme a tanti altri argomenti interessanti
sul tema Essere originali:
1_ripartiamo dai concetti-base
2_impariamo a pensare meglio
3_tornare alla fonte. Anzi, ai font



partecipate anche voi al progetto di NeU
perchè possa sempre più crescere !

:)

pensiero visuale

da quando disegno le mappe mentali con la matita
mi alleno spesso a creare piccoli disegni
che mi consentono di riattivare il pensiero visuale

a questo proposito vi segnalo
The 10 1/2 Commandments of Visual Thinking:
The "Lost Chapter" from The Back of the Napkin





"Visual thinking is the future of business problem solving. Using our innate ability to see—both with our eyes and our mind’s eye—gives us entirely new ways to discover hidden ideas, develop those ideas intuitively, and then share those ideas with other people in a way they are simply going to ‘get.” Dan Roam

Dan Roam è autore del libro the Back of the napkin



garry reynolds ne parla nel suo blog
mostrando dei video molto interessanti

10 giugno 2008

filastrocca del bambù



a cosa serve il bambù ?

chiese un giorno tristemente
un bimba senza niente

rispose il maestro

il bambù è un sostegno naturale
che ti sorregge quando nulla è normale

quando tutto sembra cadere
il bambù si flette e ti fa vedere
che nel piegare la tua mente
troverai risposta al niente


roma, 17 giugno 2005
roberta buzzacchino

06 giugno 2008

ManagerZen - trasforma il tuo lavoro

questo è un periodo veramente particolare!

è come se fosse arrivato il tempo di mettere insieme
tutte le tessere di un puzzle che ho raccolto
in questi anni di riflessione e ricerca
per cominciare a vedere un nuovo paesaggio

il mio viaggio molto spesso si è svolto
sui fili di una grande ragnatela: il web

grazie alla parte abitata della rete
ho conosciuto nuove realtà
che mi hanno aperto la mente
e mi hanno permesso di crescere

tra queste realtà c'è l'associazione ManagerZen
che ho conosciuto nel 2004



ne ho subito condiviso la mission

Promuovere una cultura alternativa del lavoro
che includa: valori umani, etica, armonia
e rispetto dell'ambiente e della vita in ogni sua forma(...)


e nel mio lavoro cerco di essere un ManagerZen

Ama il suo lavoro
Lo sa fare bene
E' aperto agli altri
Si mette in gioco
Ha delle idee (...)

in questi anni ho seguito le attività dell'associazione

recentemente ho realizzato una mappa mentale
per la serata manager in ascolto dei cafè di managerzen
che aveva come ospite carmen soru




e a febbraio ho scritto per il portale un articolo
energia del pensiero radiale: nuovo cibo per la mente



il prossimo weekend 13-15 giugno a rimini
si svolgerà l'incontro annuale dei soci di managerzen

L'occasione per ritrovarci e conoscere le new-entry attraverso momenti dedicati allo scambio e alla condivisione. Per contribuire alle riflessioni sulla nostra associazione e alla programmazione delle nuove attività!! Per tutti coloro che desiderano partecipare attivamente a ManagerZen!
...e per i futuri nuovi soci .. l'occasione migliore per unirsi a noi!...


come mind mapper darò il mio contributo
a tracciare i percorsi delle nostre riflessioni

realizzeremo una mappa collettiva
che sarà il nostro punto di riferimento
e vedremo svilupparsi sotto i nostri occhi

chi vuole unirsi a noi ?
vi aspettiamo!

storie di mind mappers - alberto scocco -

da quando ho cominciato a scrivere questo blog
ho cercato di parlare del mindmapping
non solo attraverso la teoria
ma anche con le storie delle persone
che l'applicano concretamente

dopo le storie di philippe boukobza,
alberto martinez e paul foreman
ecco quella di alberto scocco

conosco alberto dal 2004
cioè da quando il mio pensiero
è ritornato ad essere "radiale" ;)

con il tempo siamo diventati amici
e grazie al confronto reciproco
ho trasformato la teoria in pratica

oggi ho il piacere di intervistarlo
per farlo conoscere anche a voi

Ciao alberto, parlaci un pò di te

Sono un consulente di organizzazione e formatore.
Dopo essermi laureato in Ingegneria elettronica con una tesi sulla qualità del software, la mia attività professionale è iniziata come customizzatore in ambiente SAP. In questo contesto mi sono confrontato con la complessità dei progetti di cambiamento aziendale di tipo "technology driven" ed ho compreso l'importanza di un diverso approccio al problema della riorganizzazione, capace di dare un senso al lavoro oltre che strumenti tecnici.
Forse anche per questo nel 1999 ho abbandonato SAP, mi sono dedicato all'attività accademica ed ho costituito con due colleghi una mia società: Scatole Pensanti.
Di recente ho ripreso la libera professione, stabilendo collaborazioni con partner di spicco della consulenza e della formazione a livello nazionale.


Quando e perchè hai cominciato a interessarti al mindmapping ?
Ricordo che nel corso dei miei studi ho sempre utilizzato rappresentazioni grafiche per sintetizzare i concetti. Quegli schemi avevano una duplice valenza: da una parte mi aiutavano a ripassare, dall'altra erano argomento di confronto con alcuni compagni di studio.
L'exploit forse c'è stato in occasione della presentazione della mia tesi: senza saperlo realizzai una mappa gerarchico-associativa da "navigare con Powerpoint" per aiutarmi nell'esposizione e… il mio professore ne fu entusiasmato.
Successivamente sono entrato in contatto con altri formalismi, come i diagrammi UML e le mappe concettuali. Nella maggior parte dei casi li utilizzavo per descrivere e sintetizzare in chiave cognitiva, non per sviluppare creativamente.
Il salto di qualità l'ho avuto conoscendo il mindmapping di Buzan, che mi ha fornito spunti sul versante creativo del mapping.


In quali contesti lo utilizzi ?
Uso le mappe in modo così intensivo da trovare difficile una indicazione precisa e sintetica. Le uso ad esempio nell'analisi di problemi, nella condivisione di obiettivi e nella ricerca di soluzioni; nella definizione di progetti e di piani di azione; nella rappresentazione di esperienze e nel trasferimento di conoscenze; nella collaborazione all'interno di gruppi di lavoro, nella comunicazione e nel coordinamento; nell'analisi di processo e nella riorganizzazione; nella rielaborazione di vissuti personali, nell'auto-analisi e nello studio.
D'altra parte si tratta solo di esempi e... potrei dire che, essendo le mappe degli strumenti per sviluppare e rappresentare il pensiero, le utilizzo in ogni occasione in cui il pensiero può essere impiegato.



Quali benefici ne trai?

Le mappe sono uno strumento di pensiero formidabile, specie laddove le idee ancora devono prendere una forma oppure devono essere ristrutturate.
Le mappe aiutano a coniugare la sfera creativa con quella operativa, il lavoro individuale con quello di gruppo, la matrice artistica con quella cognitiva.
Anche per questo ho fatto delle mappe il mio principale strumento di lavoro.



Parlaci del forum Le mappe del pensiero

Dopo aver creato il mio profilo su neurona.it sono stato contattato da diversi utenti interessati al tema delle mappe.
Da questo è nata l'idea di costituire una comm: un ambiente nel quale conoscersi, scambiare opinioni ed esperienze. Il numero dei partecipanti è in costante crescita, segno che l'interesse alle mappe è sentito e diffuso all'interno di Xing.



Da pochi giorni è stato pubblicato il tuo libro Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero, vuoi darci qualche anticipazione?

Posso dire che il libro è articolato in due parti.
La prima tratta i temi della percezione, della memorizzazione e dei processi di sviluppo del pensiero. La seconda descrive diversi tipi di mappe: le mappe mentali, le mappe concettuali e le solution map.
Per ciascuna di esse ho fornito alcuni esempi d'uso, indicando alcune varianti e modalità realizzative. Aggiungerei che il leitmotif di questo lavoro non è la mappa in quanto tale, ma il mapping, ovvero il processo di realizzazione delle mappe.


ringrazio alberto per aver condiviso con noi
la sua storia di mind mappers
che può essere letta anche nella versione originale
e cioè in forma radiale!



colgo l'occasione di questa solution map
per arricchire la riflessione sul mind mapping
quali aspetti della versione radiale trovate più interessanti?

io e alberto attendiamo le vostre osservazioni
e vi aspettiamo nel forum le mappe del pensiero
dove ci sono altri 83 mind mappers da conoscere!!



;)

04 giugno 2008

creatività... radiale



in un clima frizzante e giocoso si è svolto
il XXII festival della creatività di createca



sono stati due giorni intensi
ricchi di stimoli per tutti i 5 sensi
immersi nella natura



hubert jaoui ha illustrato il tema del festival
e dato inzio ai workshop



a breve le sintesi degli interventi
saranno pubblicate sul sito di createca

purtroppo per motivi organizzativi
ho dovuto ridurre i tempi del mio workshop
"il copione dello scrittore" e rivedere il programma

ma, come spesso accade nella vita,
dagli imprevisti nascono le cose più interessanti

il workshop si è concluso
con una mappa mentale collettiva
che abbiamo realizzato in meno di 15 minuti



riprendendo il tema del festival life script e copione
abbiamo raccontato la storia di un ranocchio che
guardandosi allo specchio non riesce a vedere se stesso

l'ostacolo è la mancanza di consapevolezza
il fattore facilitante sono un paio di occhiali
che permettono al ranocchio di "vedere" con occhi nuovi

il vero nemico del ranocchio è lo stagno piccolo e paludoso
che, riflettendosi nello specchio, colora tutto di nero

ma a soccorrere il ranocchio arriva un alleato:
una figura eterea che gli sussurra
diventa ciò che sei!

così il ranocchio indossa gli occhiali
si guarda di nuovo allo specchio
e vede ciò che realmente è: un principe!

è una piccola storia, con un messaggio importante
scritta in pochissimio tempo grazie alla creatività
di tutti coloro che hanno partecipato al mio workshop

mi auguro che il metodo delle mappe mentali
possa essere utile non solo per inventare fiabe
ma anche per scrivere in modo creativo
il copione vincente della propria vita

poter vedere tutti gli elementi e personaggi
della propria "storia" può aiutare a individuare
i punti di forza e quelli di debolezza

guardare in modo radiale può consentire di trovare
il fattore facilitante e l'alleato

e così, con un colpo d'occhio "creativo",
ci si può guardare allo specchio e vedere che
il colore del proprio vestito non è verde, ma azzurro !

buona creatività radiale a tutti!
;)

creatività... musicale

al festival tutti i workshop sono stati interessanti
e gli animatori hanno veramente trasmesso
una parte preziosa del proprio sapere

a breve troverete il resoconto sul sito di createca

qui voglio ricordare il workshop
lezione di jazz di massimo nunzi
che ha riscosso tantissimo successo



sono rimasta affascinata dal modo
coinvolgente, appassionato, entusiasmante
con il quale massimo ci ha raccontato
dei personaggi, luoghi e tempi
che hanno fatto la storia del jazz

nelle sue parole e improvvisazioni sonore
ho ritrovato quello che tempo
fa ho ho scritto nel post
mappa mentale a tempo di jazz

e così presa dall'entusiasmo
ho cominciato a prendere appunti
per avere ricordo della serata



dopo pochi minuti però mi sono fermata
il ritmo di massimo mi aveva travolta
e così mi sono lasciata andare alle sue note



comunque nulla è andato perduto

la mappa per ricordare i segreti del jazz non l'ho fatta
ma in compenso ho comprato il bellissimo libro
che massimo ha pubblicato recentemente
Jazz. Istruzioni per l'uso



È il 1938: Benny Goodman e il suo quartetto multietnico si esibiscono alla Carnegie Hall di New York, tempio della musica 'colta'. È la consacrazione del jazz, un linguaggio nuovo e inventivo, una musica che si suona 'a braccio', improvvisata da trombettisti e sassofonisti neri che segue codici timbrici e armonici tutti suoi.

I grandi nomi che ne hanno fatto la storia, da Louis Armstrong a Duke Ellington, Artie Shaw, George Gershwin, Dizzy Gillespie e molti altri, sfilano uno dopo l'altro in queste pagine, tra una sessione di prove, un memorabile concerto e una jam session.

«Jazz. Istruzioni per l'uso è il jazz raccontato ai non addetti ai lavori, alle persone che vogliono comprenderne la genesi, le vicende artistiche, musicali e umane. È anche la sintesi di un'esperienza che mi ha dato l'opportunità di incontrare nel corso della serie di concerti Jazz. Istruzioni per l'uso un pubblico sempre curioso e appassionato, desideroso di capire, oltre che di ascoltare. Questo libro nasce dalle domande più frequenti che mi sono state rivolte. È il frutto di quegli incontri, del bisogno di spiegare la grammatica di una musica, di raccontare una storia del jazz.»





grazie massimo!
è stata una serata da non dimenticare :)