06 maggio 2010

presentare: la regola dei 10 minuti

le presentazioni fatte con powerpoint
ormai riempiono sempre di più
le nostre giornate lavorative
con effetti non sempre piacevoli

giorni fa la repubblica ha pubblicato l'articolo
Macché Taliban. In Afghanistan il vero nemico è Powerpoint
che annamaria testa ha commentato su nuovo e utile
dando vita a un interessante confronto

anche io sono molto "sensibile" al problema
e per capire cosa si può fare per risolverlo
sono andata a cercare delle informazioni utili
nel libro Cervello. Istruzioni per l'uso
perchè i ppt di certo non si autocreano,
siamo noi responsaibili di come utilizziamo
questo strumento informatico

john medina nel capitolo relativo all'attenzione
spiega perchè le cose noiose non catturano l’attenzione
e in particolare suggerisce la regola dei 10 minuti
da applicare quando si deve fare una presentazione

ecco una breve sintesi

focalizziamo subito l’attenzione sui protagonisti:
chi parla ha a disposizione di 50 minuti,
ma l'attenzione di chi ascolta
dopo appena 10 minuti è prossima allo zero

chi parla deve quindi trovare un equilibrio
e cioè deve segmentare i 50 minuti in 5 moduli
e affrontare solo 5 concetti-chiave

ciascun modulo avrà la durata di 10 minuti:
il 1° minuto serve ad esporre il concetto chiave
nei restanti 9 minuti si devono fornire i dettagli

john mendina a pag.107 scrive
(…) Il cervello elabora il senso complessivo prima dei dettagli. Fornire l’essenziale, il concetto chiave, all’inizio della spiegazione, è come dare da bere un grosso bicchier d’acqua a un assetato (...)

a questo punto diventa cruciale
il passaggio da un modulo all’altro
per mantenere alta l’attenzione di chi ascolta

l'autore a pag.107 suggerisce
(…) Dopo 9 minuti e 59 secondi, l’attenzione dell’uditorio è prossima allo zero. Se non si fa qualcosa in fretta, gli studenti si ritroveranno a doversi sforzare invano di seguirmi. Di cosa hanno bisogno? Di sicuro non di altre informazioni dello stesso tipo, sarebbero come oche ingozzate senza alcuna vera possibilità di digestione.(…) Hanno bisogno di qualcosa che susciti in loro un interesse tale da far esplodere la diga dei 10 minuti e che possa portarli su un terreno nuovo, qualcosa che inneschi una risposta di orientamento verso la persona che sta parlando e che catturi le funzioni esecutive, consentendo un apprendimento efficace (…)

quindi il passaggio da un segmento all’altro
deve essere caratterizzato da uno stimolo
che susciti un’emozione rilevante
e permetta al cervello di fare una pausa !

è molto importante, inoltre, ricordare a chi ascolta
a che punto del ragionamento si è arrivati
in modo da non costringerlo a svolgere
altri compiti simultaneamente

ora vi propongo la mappa mentale con la quale
ho sintetizzato la regola dei 10 minuti



dopo aver compreso l’importanza della regola
la domanda sorge spontanea:
come faccio ad organizzare i 5 segmenti
della mia presentazione?

a questo proposito ho riletto alcune pagine del libro
presentation zen di garr reynolds
che a pag.45 raccomanda

(...) Una delle cose più importanti nella fase inziale di progettazione della vostra presentazione è stare lontani dal computer. Un errore che si commette spesso è quello di passare il tempo davanti allo schermo di un pc e pensare al discorso da fare e al suo contenuto.
Prima di progettare la vostra presentazione dovete individuare l'essenziale e identificare il messaggio cruciale. Non è facile riuscirci senza concedersi una certa tranquillità, ed è difficile se si passa il tempo a smanettare con uno slidware (...) Prendere carta e penna e buttare giù le idee in "modo analogico" durante le prime fasi di lavoro offre una maggiore chiarezza e può condurre a risultati migliori e più creativi (...)

personalmente in questa fase analogica
applico il metodo delle mappe mentali
perchè mi consente di rappresentare il pensiero
sia con le parole che con le immagini
e di avere una visione d'insieme



per applicare la regola dei 10 minuti
ho creato questa mappa strategica





ecco come la puoi utilizzare

prendi un foglio bianco, senza righe o quadretti,
mettilo in senso orizzontale e al centro scrivi l'argomento
che vuoi sviluppare durante la presentazione

dal centro traccia i 5 rami principali
che corrispondono ai 5 concetti chiave
che vuoi illustrare durante i 50 minuti

ogni ramo deve avere un colore diverso
così anche visivamente avrai sempre
la situazione sotto controllo

tra un ramo e l’altro disegna
una linea gialla per ricordarti
di trovare uno stimolo che catturi
l’attenzione di chi ti ascolta

l'importante è riflettere con calma
e scegliere le parole chiave e le immagini
seguendo le quali costruisci il tuo ragionamento

lo so che all'inizio sarai un pò disorientato
ma questo è un buon segnale
vuol dire che hai abbandonanto gli automatismi
e stai generando un pensiero creativo

una volta che hai le idee chiare
puoi passare al digitale e utilizzare powerpoint
in modo più consapevole ed efficace !

:)

6 commenti:

lulu1538 ha detto...

Roberta sei davvero grandissima!
Mi hai dato delle indicazioni utilissime che ho già condiviso con il mio responsabile che era entusiasta dell'approccio. Presentation Zen l'ho "divorato" anche se in inglese e devo dire che sto cercando il più possibile di applicare questo nuovo modo di presentare. Grazie ancora!

roberta buzzacchino ha detto...

ciao lulu1538

ti va di condividere con gli altri lettori del blog la tua prima applicazioni del metodo? Raccontaci qualcosa di più... così possiamo proseguire e migliorare insieme :)

r

Lucia ha detto...

Molto volentieri.
Il nostro direttore oppure anche altri dirigenti si trovano a dover tenere delle presentazioni corpose che durano anche più di mezz'ora. I nostri ppt contengono diverse foto e dei motivi grafici che aiutano a concentrare l'attenzione su determinate parti del testo. Ultimamente abbiamo anche utilizzato un filmato per cercare di rendere meno pesante una sessione di circa 20 minuti. Non abbiamo mai finora però utilizzato uno schema come quello da te suggerito, per suddividere la sessione in più segmenti ognuno con un concetto dominante. Per la prossima occasione proverò sicuramente ad utilizzare questa tecnica.

Alessia ha detto...

wow!
sto giusto "combattendo" con diverse presentazioni ppt, e questo suggerimento (come moltissimi altri che mi hai dato da un anno a questa parte) piovono come la manna dal cielo!

Panzallaria ha detto...

Oggi per lavoro sono stata a una riunione in cui lo speaker aveva portato 80 slides ognuna composta da circa 30 righe di testo. "Io penso che al riguardo..." era nelle slide. Lui leggeva. I concetti base erano affogati nel legalese. La mia soglia di attenzione è collassata dopo 3 minuti netti. E ho pensato a questo splendido post. Ma ho riflettuto anche che in determinati contesti lavorati, in Italia, non siamo pronti. Eppure se parli in pubblico e non stai diramando un comunicato, dovresti scegliere le modalità e le modalità non possono essere quelle della lettura. Ogni media e ogni momento occorrono di strumenti adeguati
grazie per questo post

Lucia ha detto...

@Panzallaria: purtroppo in Italia è difficile far passare il concetto che preparare delle slide è un lavoro che non può essere fatto da chiunque. Lavorare sui ppt richiede un lavoro notevole sulla progettazione (scelta della palette di colori, dei font, delle immagini e degli elementi visivi ricorrenti) e sul testo (che va tagliato fino a far venir fuori i famosi concetti chiave). Io nella mia azienda ho lottato tanto ma alla fine sono riuscita a far passare al Direttore e alla mia responsabile i concetti di cui sopra. Pian piano si è diffuso un passaparola all'interno dell'azienda e adesso ogni tanto qualcuno mi chiede consigli prima di uscire fuori con dei "mostri" di 40 pagine...