24 giugno 2010

intervista con mappa mentale



ti è mai capitato di fare un'intervista
e prendere gli appunti scrivendo velocemente
con la paura di perdere delle informazioni importanti?

in questi casi la mappa mentale può essere molto utile
perchè ti permette di annotare solo le parole chiave
e seguire il flusso dei pensieri di chi parla
in maniera rilassata e concentrata

un esempio di intervista con mappa mentale ce la propone
daniela mattia, allieva del mappe_mentali_lab,
che, insieme alla sorella mariagabriella, cura la rubrica
"L'altro punto di vista" per il giornale Piazza Sedile di Corato

per il numero di giugno hanno intervistato
Nicola Strippoli in arte Tarshito
e daniela ha realizzato una mappa mentale
per completare il tradizionale testo lineare

8 commenti:

Anonimo ha detto...

confermo: la mappa è uno strumento utile anche durante le interviste.
Quando l'ho utilizzata per questo scopo mi ero preparata una mappa di partenza, dove ogni ramo corrispondeva ad una domanda/argomento. Man mano che ricevevo le risposte, oltre ad appuntarle sul ramo corrispondente, ho potuto aggiungere nuovi rami per approfondire gli spunti emergenti. A differenza degli appunti lineari potevo avere sempre sotto gli occhi il quadro della situazione e questo mi è stato molto utile per orientarmi nei contenuti e trovare il filo di chiusura.
Io l'ho provata sia per prendere appunti durante un'intervista dal vivo, sia nel classico sbobinamento del materiale raccolto :D
La mappa di Daniela mi piace molto, è davvero bella da guardare e completa l'intervista con un delicato tocco di colore :D

Donatella P.

roberta buzzacchino ha detto...

ciao donatella

grazie per aver condiviso la tua esperienza di mind mapper ;)

un caro saluto
r

Anonimo ha detto...

salve, ho provato ad usare una mappa per prendere appunti ma devo aver sbagliato qualcosa. Il fatto di non saper come fosse organizzato il discorso di chi parlava non mi permetteva di capire le parole-chiave, se si trattava di un argomento principale o legato ad un altro. Ero confusa e presa dall'impegno di creare la mia mappa spesso rischiavo di perdere i passaggi. Ho finito per fare elenchi di parole che poi a casa, in un secondo momento, ho sistemato in una mappa. Come si fa a creare una mappa man mano che il discorso procede? Grazie per l'aiuto.
Nidia

roberta buzzacchino ha detto...

ciao nidia

prima di rispondere alla tua domanda mi dici da quanto tempo utilizzi il metodo delle mappe mentali e in quali occasioni?

Anonimo ha detto...

Ciao Roberta
ho comincia ad usare le mappe circa un anno fa leggendo il tuo blog. Cercavo un metodo per aiutare il mio bambino, nove anni, nei compiti a casa dato che ha difficoltà di attenzione e si concentra per tempi limitati. Volevo ottimizzare lo studio in modo che riuscisse completare i compiti prima di stancarsi e mollare tutto. Ho messo in pratica molti tuoi suggerimenti e il sistema sta funzionando. Le maestre sono un po'perplesse ma i risultati ci sono e quindi ci lasciano disegnare mappe colorate sul quaderno.
Ho continuato ad applicare le mappe ad altre circostanze - dalla lista della spesa, al menù settimanale, fino a pianificazioni sul lavoro - con grande soddisfazione perchè le "sento" vicine al mio modo di pensare. L'unica cosa su cui mi sento frenata sono i disegni, non mi vengono. I tuoi sembrano così giusti per il loro scopo! Mi limito a colorare i rami e le parole.
Come ti dicevo mi sono trovata in difficoltà ad applicare le mappe per seguire una discorso nel suo procedere. Mi sono accorta di non riuscire a fare una mappa se prima mi manca una visione. magari a grandi linee, del problema.
Grazie per la tua disponibilità ad aiutarmi.
Nidia

roberta buzzacchino ha detto...

Ciao Nidia

sono contenta che il mio blog ti sia stato utile per trovare il metodo di studio più adatto per tuo figlio. Le perplessità delle insegnanti forse sono dovute al fatto che conoscono meglio le mappe concettuali, ma tu non desistere la cosa più importante è che tu riesca a "sentire" tuo figlio, stare dalla parte sua parte e ad ogni piccolo successo festeggiare alla grande :))

Per quanto riguarda i tuoi progressi come mind mapper hai preso la strada giusta: sperimentare le mappe in tutte le occasioni possibili, anche quelle che potrebbero sembrare le più banali (es. fare la spesa) è un ottimo esercizio. Io ho iniziato così!

Per quanto riguarda i disegni non ti devi assolutamente "preoccupare" . Come ho già avuto modo di dire altre volte, il maestro Bruno Munari diceva: " Dal segno nasce il disegno". Quindi fai pure semplici segni e leggi il post che ho pubblicato il 30 giugno !

Arriviamo ora ai consigli per prendere appunti con le mappe. Durante i laboratori ho il modo - e il tempo ;) - di spiegare che la mappa non è una bacchetta magica: non basta disgnare il centro e qualche ramo e per magia tutto quello che l'oratore dice si trasferisce sul foglio! La mappa richiede un normale processo di rielaborazione dei contenuti, soprattutto quando il nostro oratore non ha brillato di chiarezza e ha fatto voli pindarici saltando da un argomento all'altro. Ecco questo è il vero problema: la poca chiarezza di chi parla! Quando prendevo appunti in modo lineare tornavo a casa affranta e scoraggiata. Ora invece le cose sono cambiate: mentre ascolto scrivo solo le parole chiave senza preoccuparmi di quanti rami o di quanti fogli utilizzo ( una volta sono arrivata a 8 fogli in meno di 1 ora). Il momento più importante è quando torno a casa: metto tutti i fogli sul tavolo e con la matita rossa/blu comincio a rileggere e a sottolineare le parole veramente importanti con il colore rosso, mentre con il blù indico la sequenza 1, 2, 3... e faccio i collegamenti ( spesso durante un'esposizione orale un argomento viene ripreso pi volte). Fatto questo prendo un foglio bianco e ricompatto il tutto in un unica mappa.

All'inizio questa procedura ti sembrerà lunga e un pò impegnativa, ma ti posso assicurare che, quando ti sarai resa conto che l'oratore ha detto molte cose "inutili", la volta successiva ascolterai con maggiore tranquillità.

Questa è la mia esperienza, ma penso che anche Daniela e Donatela potranno confermarti tutto questo.

Spero di essere stata utile, buon mind mapping !

Roberta :)

roberta buzzacchino ha detto...

Ciao Nidia

sono contenta che il mio blog ti sia stato utile per trovare il metodo di studio più adatto per tuo figlio. Le perplessità delle insegnanti forse sono dovute al fatto che conoscono meglio le mappe concettuali, ma tu non desistere la cosa più importante è che tu riesca a "sentire" tuo figlio, stare dalla parte sua parte e ad ogni piccolo successo festeggiare alla grande :))

Per quanto riguarda i tuoi progressi come mind mapper hai preso la strada giusta: sperimentare le mappe in tutte le occasioni possibili, anche quelle che potrebbero sembrare le più banali (es. fare la spesa) è un ottimo esercizio. Io ho iniziato così!

Per quanto riguarda i disegni non ti devi assolutamente "preoccupare" . Come ho già avuto modo di dire altre volte, il maestro Bruno Munari diceva: " Dal segno nasce il disegno". Quindi fai pure semplici segni e leggi il post che ho pubblicato il 30 giugno !

Arriviamo ora ai consigli per prendere appunti con le mappe. Durante i laboratori ho il modo - e il tempo ;) - di spiegare che la mappa non è una bacchetta magica: non basta disgnare il centro e qualche ramo e per magia tutto quello che l'oratore dice si trasferisce sul foglio! La mappa richiede un normale processo di rielaborazione dei contenuti, soprattutto quando il nostro oratore non ha brillato di chiarezza e ha fatto voli pindarici saltando da un argomento all'altro. Ecco questo è il vero problema: la poca chiarezza di chi parla! Quando prendevo appunti in modo lineare tornavo a casa affranta e scoraggiata. Ora invece le cose sono cambiate: mentre ascolto scrivo solo le parole chiave senza preoccuparmi di quanti rami o di quanti fogli utilizzo ( una volta sono arrivata a 8 fogli in meno di 1 ora). Il momento più importante è quando torno a casa: metto tutti i fogli sul tavolo e con la matita rossa/blu comincio a rileggere e a sottolineare le parole veramente importanti con il colore rosso, mentre con il blù indico la sequenza 1, 2, 3... e faccio i collegamenti ( spesso durante un'esposizione orale un argomento viene ripreso pi volte). Fatto questo prendo un foglio bianco e ricompatto il tutto in un unica mappa.

All'inizio questa procedura ti sembrerà lunga e un pò impegnativa, ma ti posso assicurare che, quando ti sarai resa conto che l'oratore ha detto molte cose "inutili", la volta successiva ascolterai con maggiore tranquillità.

Questa è la mia esperienza, ma penso che anche Daniela e Donatela potranno confermarti tutto questo.

Spero di essere stata utile, buon mind mapping !

Roberta :)

Anonimo ha detto...

Grazie Roberta!

Nidia