07 settembre 2010

mappe mentali e neuroeconomia



domani terrò una lezione sul metodo delle mappe mentali
nell'ambito della scuola estiva "I misteri della cooperazione
Analisi, modelli e simulazioni sull'origine e la dinamica
dei comportamenti pro-sociali"
organizzata da
LABSS (Laboratory on Agent Based Social Simulation,
dell'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione)
in collaborazione con AISC (Associazione Italiana Scienze Cognitive)

gli argomenti della giornata riguarderanno
cognizione-finanza e neuroeconomia
e questo è l'abstract del mio intervento



Viviamo in un mondo complesso in continua trasformazione. La crisi economica, il crollo delle borse sembrano dimostrare che l’economia sia governata da forze incontrollabili e i classici algoritmi matematici spesso falliscono nell’identificare per tempo le crisi finanziarie. L’essere umano, infatti, non si muove unicamente sulla base di calcoli probabilistici sottoposto ai vincoli di una razionalità perfetta, ma è influenzato da fattori psicologici, da emozioni come paura, panico, fiducia, rimpianto, ricompensa.

In questo contesto abbiamo bisogno, come scrive Edgar Morin, “di un metodo che ci aiuti a pensare la complessità del reale, invece di dissolvere e mutilare la realtà”.

Le scienze cognitive e le neuroscienze hanno dimostrato che l’uomo non pensa per modelli lineari, anche se gli strumenti di cui dispone per concretizzare le idee seguono questa logica e le informazioni vengono strutturate in modo sequenziale.




Un primo passo verso la traduzione “biologica” delle idee è possibile con il metodo delle mappe mentali, ideato negli anni ’70 dal cognitivista inglese Tony Buzan, che permette di rappresentare graficamente il pensiero con parole e immagini seguendo una strutturale radiale in analogia a quella neuronale. La mappa mentale consente di sfruttare la capacità naturale della mente umana di associare idee e pensieri in maniera non lineare e di utilizzare al meglio le potenzialità latenti dell’emisfero destro del cervello, cioè quello che elabora le informazioni in modo globale, creativo, intuitivo ed emotivo, facendolo lavorare in sinergia con l’emisfero sinistro che invece è logico e razionale.

Durante la lezione verificheremo insieme in che modo il metodo delle mappe mentali può contribuire a studiare meglio i processi decisionali nella soluzione di compiti economici ed avvicinare l’homo oeconomicus a quello neurobiologicus.

Nessun commento: