26 luglio 2010

sperimentare > prototipo = una tesi radiale

sperimentare > mettere alla prova qualche cosa
per accertarne e verificarne le capacità funzionali
la validità, l’efficacia, il rendimento

prototipo > primo esemplare costruito, per lo più artigianalmente, e suscettibile di collaudi e perfezionamenti,
su cui è basata poi la costruzione in serie


queste due parole ben descrivono il lavoro che,
da marzo 2009, ho svolto nell’ambito della cattedra
pianificazione dei media nelle strategie d'impresa
dove il prof. marco stancati ha offerto agli studenti
la possibilità di imparare il metodo delle mappe mentali
inserendo nella didattica delle lezioni specifiche sull’argomento

in questi mesi ho conosciuto diversi studenti
che con entusiasmo e passione si sono messi alla prova
utilizzando le mappe mentali per lo studio,
sia individuale che di gruppo, riscoprendo
risorse personali e potenzialità un po’ sopite
dal tradizionale metodo “leggi e ripeti”

giorno dopo giorno, è cresciuto l’interesse
e la voglia di andare oltre per utilizzare le mappe
non solo nello studio del singolo esame,
ma anche per l’ultima prova universitaria:
scrivere la tesi di laurea

è nata così l’idea, fortemente sostenuta dal prof. stancati,
di progettare una tesi con le mappe mentali
e katia vinciguerra, con passione e determinazione,
ha realizzato il prototipo di “tesi radiale”
il cui formato, ovviamente, è orizzontale

in qualità di tutor ho seguito katia passo dopo passo,
proprio perché la “strada” non era quella consueta,
e il prof. stancati ci ha sempre seguite
indicandoci la giusta "direzione"

oggi alle ore 18.00 presso il centro congressi
della facoltà di scienze della comunicazione
katia discuterà la tesi dal titolo
I lovemarks del running italiano. Il caso New Balance

per realizzarla katia ha messo da parte il programma word
e ha scritto in lineare e radiale con strumenti
analogici (carta, matita, colori) e digitali
(indesign, photoshop, illustrator, iMindmap)
oggi per presentarla non utilizzerà powerpoint,
ma prezi e l’iPad

per ora vi posso mostrare solo la copertina



a settembre vi racconterò tutti i particolari

:)

18 luglio 2010

sperimentare, sperimentare, sperimentare



a quanto pare i garage stanno diventando
luoghi ideali per sperimentare...

Nel palazzo che ospita il «Sole 24 Ore», disegnato in vetro e alberi da Renzo Piano, c'è una saletta senza finestre, delimitata da armadi e punteggiata da ogni sorta di schermo, computer, iPad, notebooks, palmari. Web master poco più che teen ager discutono animatamente con uomini di industria pionieri dei new media in Europa. Imprenditori milionari e blogger incalliti litigano su un progetto, un'idea, una start up, un'impossibile application iPad. D'estate fa caldo, la luce è da acquario, la saletta è battezzata dagli spiritosi «Garage». Lì dentro si progetta il futuro di questo giornale, su carta, web, tablet e tra menabò fantastici di inizio millennio, video colmi di suoni e colori, tv tridimensionali (...)

(...) Da qualche giorno bazzicano nel Garage studenti del Politecnico di Milano («neppure laureati!» mastica qualcuno, non so se ammirato o preoccupato). Ci insegnano a leggere, sì avete capito bene. Ci spiegano cioè, come il nostro cervello, i nostri occhi, la nostra attenzione fisica e psicologica varino se abbiamo in mano un giornale di carta, un libro, se siamo davanti allo schermo di un computer o un iPad. Seguendo i movimenti del bulbo oculare e l'attività cerebrale è possibile notare – schematizzo, e me ne scuso, la lezione del coltissimo Garage – come lettura e apprendimento mutino dalla carta al video. Sui media tradizionali si apprende «pattinando», sempre seguendo il testo, lettera dopo lettera, parola dopo parola, pagina dopo pagina. Online, invece, si impara e legge come il ciottolo che schizza sullo specchio d'acqua, si tocca e si riparte, si ritocca e vola ancora. Saltando attimo dopo attimo, senza fermarsi (e a giudizio del teorico Nicholas Carr, come vedremo, ne conseguono veri danni cognitivi). (continua...)

Harry Potter e il regno del Falso di Gianni Riotta
"Domenica" Sole 24 ore - 18 luglio 2010


ode alla tipografia



mentre nei garage si sperimenta per progettare il futuro
non si può non rimanere affascinati dalla tradizione
che continua ad emozionare

pablo neruda declamava così
il suo amore per la tipografia

Lettere lunghe, severe,
verticali,
fatte
di linea
pura, erette
come l'albero maestro
del naviglio
in mezzo
alla pagina
piena
di confusione e di turbolenza,
Bodoni
algebrici,
lettere
capitali,
fini
come levrieri,
metallici martelli
dell'idioma. (...)
Lettere,
continuate a cadere
come pioggia necessaria
sulla mia strada.
Lettere di tutto
ciò che viive
e che muore,
lettere di luce, di luna,
di silenzio,
d'acqua, via mo
e in voi
raccolgo
non solo il pensiero
e il combattimento,
mai i vostri vestiti,
e sensi
e i suoni

"Domenica" Sole 24 ore 18 luglio 2010

16 luglio 2010

negoziare: no problem !



il magazine ventiquattro di questo mese
è dedicato al tema dell'"altro"
non come terreno di scontro, insicurezza, paura
ma come inclusione, fermento positivo, apertura di credito

tra i diversi articoli mi ha interessato in particolare
Non c'è problema di Livia Manera


Le tecniche di negoziazione basate sulla contrapposizione frontale non sono più efficaci. Per Daniel Shapiro, consulente Obama, i conflitti moderni vanno risolti isolando i motivi di scontro e trovando insieme una soluzione. Funziona.


leggendo l'articolo la mia attenzione è stata attratta
dalla foto che rappresenta un dettaglio dello studio di shapiro



in particolare c'è la foto di tony blair
che due anni fa ho postato qui
e ho ritrovato nel sito di shapiro qui


il workshop di tony blair e daniel shapiro
è stato sintetizzato attraverso il linguaggio visuale
così come era stato fatto durante le sessioni



sono convinta che utilizzo del linguaggio visuale
possa veramente facilitare il dialogo, l'ascolto attivo
anche perchè, come afferma daniel shapiro,
gli strumenti tradizionali della diplomazia
sono poco produttivi nei conflitti moderni

(...) Oggi è tutto cambiato, e io non credo nell'"altro". I filosofi insegnano che il sé non è sé senza l'altro. Il che significa che non c'è altro senza sé. Quindi l'altro non può esistere da solo. Eppure io sono convinto che in un mondo di relazioni l'altro è altro in relazione a me, che sono una persona molto diversa nel momento in cui negozio una richiesta di mio figlio o mi trovo in un ristorante a Parigi assieme a te, davanti a un bicchiere di vino. (...)

Shapiro invita, quindi, a mettere da parte
il vecchio concetto di "altro" per concentrarsi
su un numero limitato di core concerns
che possono essere usati come leve
per suscitare emozioni utili

in questo contesto di equilibrio tra razionale ed emotivo
penso che le mappe mentali possano essere utili
per rappresentare un pensiero
che da individuale diventa collettivo

per l'occasione ho realizzato la mappa mentale
che riassume l'intervista a daniel shapiro



good negotiation with mind maps !

15 luglio 2010

sottrarre # 2

il mio primo esercizio di scrittura per "sottrazione"

introdotto così da Luisa Carrada


14 luglio 2010

sottrarre # 1



per riflettere su come sarà la pagina del III millennio
parto da lontano con il premio nobel Tagore
che ci indica la strada per affrontare oggi
l'overload di informazioni: sottrarre

in Sfulingo Tagore scrive

L'uomo per il pane
segna con l'aratro la terra nel campo.
E quando con la penna segna la carta
dalle pagine darà frutti
il cibo della mente.

ecco come utilizzava la pagina
scrivendo per sottrazione


attraverso il sito calcutta web
potete trovare altri suoi manoscritti
basta guardarli per capire


in alcuni casi trasformava
le parole in immagini


scrivere per sottrazione è un esercizio fondamentale
e in questi anni le mappe mentali mi hanno aiutato
perchè su un ramo si deve scrivere una sola parola chiave
che deve essere la più appropriata e precisa

se poi il nostro pensiero non è ancora così definito
e non troviamo le parole giuste, possiamo utilizzare
il linguaggio visuale e un rapido disegno
saprà racchiudere mille parole

12 luglio 2010

languagegarage

oggi comincia una nuova avventura
del mio viaggio radiale iniziato 6 anni fa

curerò la rubrica "languagegarage"
a partire dal numero di agosto/settembre


tutto ha avuto inizio con una breve mail
nella quale fabrizio mi ha posto questa domanda:
La colonna di scrittura è rimasta invariata dal tempo di Gutemberg. E' ora di cambiare: come sarà la pagina del III millennio?

certamente è una domanda molto impegnativa
ma l'ho trovata stimolante e per questo
ho accettato la sfida di riflettere sull'evoluzione
del linguaggio e sulle sue diverse rappresentazioni

per cominciare ho ripensato al percorso
che dal 2004 mi ha portato a studiare e applicare
il metodo delle mappe mentali e mi ha permesso
di passare dalla scrittura lineare a quella radiale

sicuramente un momento importante del mio viaggio
è stato quello di condividere con marco stancati
questa riflessione: il problema di ieri era
decifrare i messaggi, il problema di oggi
è quello di saperli metabolizzare

...quando scrivere o disegnare era fatica
perchè voleva dire graffiare o scalpellare una pietra
i nostri avi erano efficacemente e stupendamente sintetici
un graffito, un geroglifico, un ideogramma, una parola
comunicavano un intero concetto...

durante questi 6 anni attraverso le mappe mentali
ho sperimentato la scrittura radiale in diverse occasioni:
durante meeting, per esperimenti di creatività collettiva

sulla base di queste esperienze
ho provato a riassumere i miei pensieri
con una mappa mentale che non ha alcuna pretesa
di essere esaustiva e "perfetta": considerando
la complessità dell'argomento, è solo un modo
per condividere delle riflessioni



*** nota tecnica: la mappa mentale si legge in senso orario
partendo dal ramo di destra "evoluzione"

all'inizio ho cercato di individuare le tappe
che hanno caratterizzato l'evoluzione del linguaggio
per poi andare al pensiero, la cui rappresentazione passa
dal lineare al radiale grazie anche all'affermarsi di internet
che connette e rende "liquida" la comunicazione

il pensiero che evolve trova anche nuovi supporti
attraverso i quali esprimersi: dal foglio di carta si passa al vetro
e non si può fare a meno di pensare alla rivoluzione ipad

e così che si passa alla scrittura che da analogica
diventa digitale e, a seconda del medium, si trasforma
producendo mille diversi pensieri

queste sono le mie prime riflessioni che, ripeto,
non vogliono essere esaustive ma sono aperte
perchè la mappa mentale permette proprio questa
dinamicità e flessibilità

infatti, dopo aver finito la mappa mi sono resa conto
di aver utilizzato in ogni ramo il passaggio da... a....
seguendo lo schema occidentale della contrapposizione,
la cultura dell'OR dove una cosa esclude sempre un'altra

in questo momento storico penso che sia necessario
assumere un punto di vista diverso e più ampio:
abbracciare la cultura dell'AND
dove le categorie opposte possono convivere

e così ho modificato la mia mappa mentale
unendo i rami con il simbolo della &


nell'ultimo ramo della mappa mentale
ho raccolto alcuni spunti di riflessione
di alcuni pensatori del passato

ma di questo ne parlerò con più calma
nei prossimi post perchè è il passato
a spingere il presente verso il futuro !

11 luglio 2010

visual language


August 3-6, San Francisco Bay Area


imparo a disegnare

Il magazine Sette di venerdì scorso

pubblica l'articolo di Antonio D'Orrico
" 32 libri per l'estate" e nella lista appaiono
"La tirannia dell'email", di cui avevo già parlato qui
e "Imparo a disegnare" di Barrington Barber

Amate i manuali, i libri che insegnano qualcosa, vi piace disegnare ma non lo sapete farlo? Ecco un libro che è già stato un fenomeno editoriale nel resto d'Europa, Imparo a disegnare Barringon Barber. Il titolo non mente: provate per credere. Libro in pura e salutare controtendenza nel mondo dominato dalla fotografia (dei telefonini).

nei prossimi giorni andrò in libreria
per sfogliare il libro e vi saprò dire di più,
per ora mi viene da pensare che se il libro
è già un fenomeno editoriale in europa
forse è il segnale che c'è la voglia di recuperare
il linguaggio visuale che abbiamo abbandonato
sui banchi delle scuole elementari

ricevo diverse mail di persone alle prime armi
con le mappe mentali che sono preoccupate
di fare brutta figura con i propri scarabocchi
e, di conseguenza, rimangono "bloccati" davanti al foglio

questo è un vero peccato perchè così perdiamo
una parte importante del nostro linguaggio
che può essere espresso in modo semplice
come questo esempio fornito da housatonic


oppure come ci ricorda laura canale
nella rubrica "Ricamando il mondo"
della rivista di geopolitica Limes

(...) Sarebbe molto bello e utile se molte persone imparassero, carta e matita alla mano, a disegnare anche in modo semplice, quello che succede nel mondo. Il nostro interesse per gli altri paesi cambierebbe enormemente.(...)

o ancora simo capecchi che segnala nel suo blog
un'iniziativa importante una carriola di disegni


...nessuno ha ancora raccontato L'Aquila e il terremoto con matita e taccuino, girando per le strade e disegnandola dal vero. L'Idea è proprio questa ed è semplice in fondo: raccogliere le immagini dei disegnatori che attraversando le strade, le piazze, le nuove periferie di questa città silenziosa, ma non ancora ridotta al silenzio, vogliano raccontare i luoghi comuni e non comuni del terremoto (...)



... Carriole, matite e proteste pacifiche sono gli strumenti inadeguati che abbiamo per tenere desta l'attenzione sul terremoto dimenticato...

(il disegno è di laura scarpa)

10 luglio 2010

insubordinata

La curiosità è insubordinazione allo stato puro.

08 luglio 2010

il salone della parola



da oggi fino all'11 luglio si svolgerà a pesaro
il Salone della Parola, per riportare al centro dell’attenzione
il linguaggio e la parola nelle loro tante sfaccettature



il programma si presenta ricco e interessante
se potessi andrei ad ascoltare

Oltre la tavoletta: il web, le biblioteche, la filologia, la filosofia
Un tempo la tavoletta era di pietra o argilla e i nostri progenitori vi incidevano sopra. Oggi mantiene ancora la sua funzione comunicativa, di scrittura e lettura ma è completamente rivoluzionata nei materiali e nelle possibilità che offre. Medium contemporaneo allacciato alla rete, permette di scaricare e leggere libri e giornali. Tutto questo apre una serie di quesiti: come esser certi dell’autenticità delle miriadi di informazioni che si reperiscono in internet? Le biblioteche, da sempre luogo della memoria, della conservazione e della fruizione della cultura come reagiranno dinanzi a questa innovazione della trasmissione della conoscenza, delle informazioni e del sapere? La filosofia e la filologia possono contribuire a sciogliere alcuni di questi quesiti.

segnalo inoltre Questioni della lingua oggi:

regole, apprendimento, diffusione,
e, ovviamente, tutti i laboratori riservati ai bambini ;)

passando da una pagina all'altra del sito
oggi ho imparato una parola nuova

Ecfrastica
Il termine non è dei più usati, ma il genere è molto studiato: è la scrittura che descrive immagini. Educare alle immagini diventa semplice se si fanno esercizi di questa letteratura, che si adatta a tutte le arti, e anche alla comunicazione dei beni culturali. La costruzione di laboratori di ecfrastica è un interessante modello di educazione estetica. Perché descrivere le immagini significa alfabetizzarsi, occorre approfondire la teoria e praticare l’ermeneutica del testo.

07 luglio 2010

memoria e fitness mentale


(...) Esercizio fisico, buon sonno e alimentazione poco grassa sono dunque i toccasana del cervello, perché mantengono una buona irrorazione sanguigna fra i neuroni. Tra sonno e memoria in particolare si è scoperto di recente un abbraccio virtuoso: dormendo, i neuroni riorganizzano le loro connessioni eliminando quelle sovrabbondanti e rafforzando quelle utili.

I dubbi della scienza riguardano piuttosto quella "ginnastica della memoria" che ha fatto nascere un business da 80 milioni di dollari l' anno solo negli Usa, ma i cui benefici restano ancora elusivi. Enigmistica e calcoli a mente sono utili a scrollare la polvere dai neuroni, ma sulla loro efficacia nel prevenire a lungo termine demenze e malattie di Alzheimer non esistono prove concrete.

(...) Il risultato è che il cervello diventa più abile nello svolgere il compito in questione, ma non ottiene miglioramenti nella memoria in generale: se ha la tendenza a dimenticare nomi o chiavi di casa, un campione di enigmistica continueràa farlo. Più utile, per contrastare l' invecchiamento del cervello, è un obiettivo ambizioso come l' imparare una nuova lingua, che richiede molte abilità cognitive contemporanee (...)

quindi, se i classici esercizi di enigmistica
non producono grandi effetti
perchè non allenarsi con le mappe mentali
che fanno lavorare in sinergia
l'emisfero sinistro con quello destro ?



per l'occasione ho realizzato una mappa mentale
dedicata ai diversi tipi di memoria


se volete scoprire il segreto della memoria
guardate questodivertente cartone animato
pubblicato sul sito dell'Institut Nationale
de la Santé et de la Recerche Médicale


per scendere ancora di più nei particolari
ecco dell'ottima infografica sull'argomento




:)

04 luglio 2010

metodo di studio



durante le lezioni che svolgo all'università
cerco di dare agli studenti suggerimenti utili
perchè possano trovare un metodo di studio che sia
il più possibile in armonia con il proprio stile cognitivo

so bene che nelle scuole elementari e superiori
si utilizzano prevalentemente le mappe concettuali,
ma penso che sarebbe utile far conoscere agli studenti
anche le mappe mentali che permettono di utilizzare
non solo le parole, ma anche le immagini

un libro molto utile per imparare ad imparare
è Come si studia di Maria Teresa Serafini
pubblicato nella collana Strumenti di Bompiani
diretta da Umberto Eco

la prima edizione è del 1989 ma è talmente attuale
che ne consiglio la lettura o, per meglio dire, l'utilizzo
sia agli studenti che agli insegnanti perchè in aula
si sta insieme per costruire, non per alzare barricate




Per aver successo a scuola e continuare ad apprendere da adulti è necessario saper studiare in modo autonomo. Questo libro presenta un taglio semplice e concreto, alcune tecniche per acquisire un buon metodo di studio.
La prima parte, rivolta agli studenti, dà consigli operativi su vari aspetti dello studio: la pianificazione, la lettura, la sottolineatura, gli appunti, la memorizzazione, la ricerca e l'esposizione.
La seconda parte, rivolta agli insegnanti, mostra come programmare la didattiva dei metodi di studio, individuare lo stile di apprendimento degli studenti e affrontare il lavoro in classe.
La terza parte utilizza i modelli della scienza cognitiva e dell'intelligenza artificiale per spiegare i processi alla base dello studio: la memorizzazione, la rappresentazione delle informazioni, al comprensione e la soluzione dei problemi. Questa parte è dedicata a studenti, insegnanti e a chiunque voglia approfondire i meccanismi di base dello studio.

nella premessa l'autrice scrive

Dalla fine degli anni Settanta, quando ho cominciato a insegnare, ho seguito con interesse il dibattito in Italia sull'educazione linguistica nella scuola, osservando soprattutto gli studi teorici e applicati di sociolinguisti, linguisti generativisti e psicologi cognitivi. (...) Una delle mie maggiori preoccupazioni in questi dieci anni è stata di studiare come arricchire l'educazione linguistica (ormai di diritto entrata nella scuola) anche della logica, della retorica, della conoscenza dei modi di strutturare l'informazione in un testo non letterario, e di tutte le competenze procedurali di manipolazione dell'informazione, necessarie alla produzione e comprensione di testi referenziali e argomentativi. (...) Questo libro è nato dal desiderio di mostrare le straordinarie implicazioni pedagogiche di concetti quali le reti semantiche, i copioni, gli schemi: nello studio l'importante è imparare a costruire pacchetti di informazioni strutturate, non impadronirsi di singole conoscenze.

in un buon metodo di studio le mappe mentali
si utilizzano, dopo aver letto e sottolineato il testo,
per prendere appunti cioè selezionare le informazioni,
rielaborarle, riorganizzarle e svolgere un ruolo attivo
durante il processo di apprendimento

nel capitolo 4 a pag.87 l'autrice spiega

Gli appunti per tabelle e per mappe utilizzano parole-chiave disposte nella pagina in modo da evidenziare i rapporti tra i concetti e le informazioni. La ricerca di una organizzazione nello spazio del foglio, attraverso una tabella o mappa, è molto utile perchè costringe a dedicare tempo e sforzo all'individuazione di rapporti complessi fra le informazioni; inoltre essa aiuta la memorizzazione

a pag.93 vengono date indicazione su come costruire

mappe ad albero



mappe a raggiera



quest'ultime molto simili alle mappe mentali di buzan

buon mind mapping !





02 luglio 2010

esami di maturità



per arrivare preparati il giorno dell'esame
è importante avere un buon metodo di studio
e quest'anno sembra che molti studenti
non l'abbiano ancora trovato
Maturità, boom di insufficienze agli scritti

ecco qualche consiglio per la prova orale

(...) Consiglio uno studio mirato, focalizzato sulle mappe concettuali e sui possibili collegamenti con le varie materie - spiega Maria Luisa Michesi, dirigente scolastico del Morgagni, in commissione al Visconti - Il colloquio dev' essere il più interdisciplinare possibile: è l' esaminando che deve avere l' abilità di portare la commissione verso gli argomenti da approfondire». La preside del Tacito, Giuliana Mori, ricorda che «è importante badare alla sostanza e dimostrare conoscenze elaborate in modo personale». «Non ripetere a pappagallo» consiglia Daniela Scocciolini, preside del Pasteur (...)

è importante curare anche la tesina
L'esame si gioca in trenta secondi

(...) I primi minuti dell' esame sono fondamentali, come in un film lo studente protagonista si descrive nelle prime battute. Certo, poi deve venir fuori la preparazione specifica, la tenuta psichica, la competenza nelle varie materie, ma l' attacco con la tesina dà il tono all' intero esame. Il candidato ha potuto scegliere in piena libertà il suo argomento, quindi la sua tesina lo rappresenta in pieno, è quasi un autoritratto.

Guai a quelli che hanno scaricato quattro pigre boiate da internet, guai a chi ha comprato per cinquanta euro la tesina all' amico più grande, che ha finito la scuola due anni fa. Guai a chi non dimostra apertura mentale, curiosità, intraprendenza, voglia di andare oltre i muretti a secco del programma.

(...)
Qui si può collegare la letteratura alla storia, la musica alla matematica, il presente al passato, si può dimostrare che la scuola è stata una bella premessa per il viaggio della vita, che Manzoni è servito per capire meglio i nuovi scrittori, che gli Impressionisti o i Futuristi hanno educato lo sguardo a decifrare le immagini del presente. (...)

quale occasione migliore di questa
per studiare con le mappe mentali !

01 luglio 2010

mapping for change



Map Fest takes place at Mediamatic on July 6, 8 and 9.
Map Fest brings together kindred spirits
to explore, create, define and oppose maps.

via densitydesign

dall'elenco alla mappa



anche sul sole 24 ore i classici elenchi puntati
cominciano a lasciare il passo a mappe radiali






;)