20 giugno 2011

mind the map, please !



Mind the map è un libro che da tempo cercavo
per avere una visione più ampia e articolata
dei recenti sviluppi nel mondo della cartografia

E' un'indagine “indisciplinata” che abbraccia vari campi del sapere dove la mappa è intesa come panorama, travelogue, archivio, diagramma cognitivo e strumento di sperimentazione artistica.

un libro denso, densissimo di contenuti
che avrebbe meritato uno sviluppo più esteso
delle 99 pagine che oggi possiamo leggere
ma è la stessa curatrice che nell’introduzione spiega

Sebbene sia frutto di una ricerca che mi accompagna da diversi anni, nella composizione di questo libro ho seguito il principio della curiosità (...) Ho quindi seguito percorsi parziali e volutamente incompleti e mai esaustivi per individuare traiettorie non predeterminate o ritenute altrimenti marginali, col rischio di incorrere in sviste e mancanze, di cui mi scuso anticipatamente con i lettori.

è proprio la curiosità che mi ha accompagnato nella lettura...
e subito non ho potuto fare a meno di tracciare
una prima mappa mentale di orientamento



come afferma john brian harley
le mappe sono troppo importanti
per essere lasciate unicamente ai cartografi


forse per questo il metodo delle mappe mentali
fin da subito mi ha conquistato perché mi permetteva
di "viaggiare" con la mente in modo nuovo
e tracciare i sentieri dei miei pensieri

come mind mapper più passa il tempo e più sento
di far parte di un "gruppo in movimento"
e spero che il mind mapping possa entrare a far parte
di una cartografia la cui nozione sta diventando
sempre più ampia, multidimensionale, fluida

la lettura di Mind the map è dunque stata molto intensa
anche perchè si è sviluppata su due dimensioni
non solo quella cartacea, ma anche quella digitale

ogni pagina contiene così tante citazioni
che viene subito la voglia di andare su internet
per cercare, approfondire...

Paul Otlet, conosciuto come il padre della scienza bibliografica, nel 1893 teorizzava la necessità di creare un sistema che permettesse di vedere "la grande mappa dei diversi ambiti della conoscenza": la chiamò Universale Network for Information and Documentation


Paul Otlet, Traité de documentation, 1934

Mark Lombardi, ha disegnato la sua prima "struttura narrativa" mentre parlava al telefono di uno scandalo finanziario negli Stati uniti. Aveva 40 anni e da quel momento smise di dipingere quadri astratti per occuparsi di analisi storiche.



Ayreen Anastas e Rene Gabri hanno creato in tempo reale una mappa concettuale della Palestina attraverso l'arte della discussione, chiedendo al pubblico di suggerire alcune parole associate al territorio palestinese


Let me make an example, 2010

potrei fare tanti e tanti altri esempi
ma lascio a voi il piacere di leggere il libro

questa la mappa mentale che ho tracciato
durante la lettura del capitolo Kit cartografici
scritto da lorenza pignatti



al centro ho disegnato la mappa di un piccolo arcipelago
e per ogni "isola" visitata ho scelto alcune parole chiave
per ricordare il mio viaggio...

buona navigazione a tutti :)

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