29 gennaio 2013

progettare la tesi di laurea con le mappe mentali

Oggi una nuova di storia di mind mapper

Ce la racconta Sara Carcangiu laureata il 14 gennaio con 110 e lode all'Università Sapienza, Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione, Corso di laurea in Organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa, Cattedra di Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa del Prof. Marco Stancati

Ricordo ancora quella lezione di tanti mesi fa...

Il professor Marco Stancati ci presentò Roberta che, in modo chiaro ed efficace, ci spiegò le basi del mind mapping per apprendere e comunicare. Ascoltai la lezione con attenzione, mista a perplessità, come del resto accade per tutte le novità in cui ci imbattiamo nella vita. Era un nuovo metodo di ragionamento, fantasioso e colorato. Capii fin da subito che faceva per me.

Pochi giorni dopo, durante un'altra lezione, mi vennero in mente tutte le cose che avevo ascoltato, ed inconsciamente incamerato. Senza pensarci troppo provai – per la prima volta – a prendere appunti in modo radiale. Mi dissi: “Oh mio Dio, ma sono utili davvero!”.

Incredibile, senza accorgermene avevo imparato un metodo nuovo, che fin da subito mi era entrato nel cuore.

I mesi passarono, ed arrivò il temuto momento di chiedere la tesi. Mi rivolsi al professor Stancati, il docente che ritenevo più in linea con i miei gusti, il mio modo di pensare, di concepire il mondo della comunicazione. “Una tesi su Youtube....sicuramente la rifiuterà” pensai, aspettando che fosse il mio turno fuori dalla porta del ricevimento. E invece il tema venne molto apprezzato dal docente, che subito mi assegnò la tesi e quella che sarebbe stata la mia tutor, Roberta. Il cerchio si chiudeva. Le mappe tornavano, e questa volta era il momento di usarle davvero.

Durante il primo incontro con Roberta, accadde qualcosa che mi colpì nel profondo. Mentre le parlavo del mio progetto, lei aveva preso carta e matita ed iniziato a "disegnare". Un gesto davvero inconsueto, specialmente in ambienti professionali. Qualche tratto e la mia tesi era lì su quel foglio, sotto forma di mappa, con le primissime parole chiave che cominciavano a delineare il mio ragionamento. Sbalorditivo.




Ancora non sapevo che il mind mapping sarebbe stata la metodologia su cui avrei basato tutto il mio lavoro, e che mi avrebbe così tanto semplificato la vita. Eh si perchè l'aspetto più difficile per scrivere la tesi non è stata la redazione, ma la delicatissima fase iniziale della progettazione.

Mettere in ordine i concetti, selezionarli, collegarli fra loro, creare qualcosa che abbia un senso compiuto, è quella la parte più ardua. Da lì poi è tutto più facile. Quella che segue è una delle primissime mappe che ho fatto.
















Ho realizzato a mano solo le prime mappe, poi vista la mia pigrizia e la mia poca attitudine al disegno, ho deciso di affidarmi ad un software. La prima mappa rappresentava la tesi nel complesso. Al centro la parola Youtube e sei rami che ne costituivano i capitoli.













Nei mesi successivi le mappe sono state tantissime: una per buttare giù la scaletta dei capitoli e paragrafi, una durante la scrittura, e poi un'altra ancora a capitolo ultimato. Credo di averle modificate fino a pochi giorni prima di andare in stampa. 

Il bello del mind mapping è proprio questo: un sistema aperto, che ti permette di spaziare con la fantasia, allenarti al ragionamento, modificare i percorsi da intraprendere, creare connessioni che non ti aspettavi.

Ad un certo punto le mappe aumentavano sempre di più così Roberta mi ha proposto di tenere traccia di tutto il mio percorso attraverso un blog in cui descrivere i progressi, comunicare, scambiare opinioni, esaminare la strada fin lì percorsa. Ma non ci siamo fermate lì: la tecnologia è stata totalmente messa al servizio della didattica e dell'apprendimento. Per usare al meglio il tempo i nostri incontri sono avvenuti in video conferenza su Skype, mentre le correzioni dei capitoli sono state realizzate sfruttando le funzioni “evidenziatore” e “commenti” di Adobe Acrobat.

Terminata la progettazione con le mappe mentali mi sono sentita pronta per passare alla fase della redazione e ho cominciato a scrivere con word. Il testo così strutturato però non mi bastava. Volevo realizzare qualcosa che mi rappresentasse, che rispecchiasse il mio mondo. Ho quindi impaginato tutto l'elaborato con In-design, perchè volevo che la mia tesi fosse interessante, ma anche bella da vedere.

Quando pensavo di essere a buon punto, Roberta mi ha lanciato una nuova sfida intellettuale: trovare una metafora che legasse tutti i miei ragionamenti, che riuscisse a descrivere tutto ciò che avevo scritto attraverso una sola immagine.

In un tardo pomeriggio di pioggia, io e Roberta ci siamo sedute ad un tavolo, e davanti ad un grandissimo foglio bianco, abbiamo iniziato a buttare giù idee, figure, concetti. “Cos'è Youtube?”, era questa la domanda da cui bisognava partire. Da lì altre mappe, altri ragionamenti, collegamenti. Fino all'idea finale.
















Ho scelto di rappresentare Youtube come una casa, in cui tanti decidono di entrare, per vari motivi, e trovare ospitalità. Possono arredare il proprio spazio, renderlo unico, personale. Una casa fatta con i simboli tipici del sito, situata in un prato che rappresenta il web 2.0.

Quello che segue è lo "scarabocchio" che ho fatto quel pomeriggio. E' proprio bruttino, ma Roberta mi ha insegnato a non preoccuparmi in questa fase della parte estetica, ma rimanere concentrata sull'idea da sviluppare.
















All'inizio la metafora di Youtube come "casa" mi sembrava un po' bizzarra, lo dico sinceramente. Poi però, dopo varie serate passate a lottare con Photoshop, l'ho vista: era finita, era completa, era esattamente come l'avevo pensata, e l'avevo fatta io! Non sono un genio della grafica, lo ammetto, ma con l'aiuto di mani un po' più esperte di me ci sono riuscita. E ne andavo – e ne vado – davvero fiera.
















A questo punto potevo dirmi soddisfatta, e invece le sfide non erano ancora finite.

Dovevo creare una presentazione per la discussione della tesi che rendesse merito a tutto il mio lavoro, che lo valorizzasse al meglio. Ho deciso quindi di cimentarmi ancora una volta con un programma mai utilizzato: Prezi. Non ringrazierò mai abbastanza Roberta per avermelo fatto conoscere, anche perché si sta rivelando uno strumento davvero ottimo nella mia vita professionale.

Alla fine, dopo diversi mesi di lavoro, mille timori e angosce, tutto è andato per il meglio. Non parlo del voto finale, ma della valutazione complessiva che faccio di tutto il mio percorso.

Ho avuto la gioia di essere affiancata da persone stimolanti come il professor Stancati e Roberta, che mi hanno spinto a misurarmi con nuove avventure, nuovi ragionamenti, nuovi stili di pensiero. Ho usato tanti strumenti nuovi, e allo stesso tempo ho ripreso in mano quelli vecchi, quelli che non si usano più, carta e matite per esempio.

E' stata davvero dura, ma ho amato ogni singolo istante di quelli che sono stati i mesi più intensi della mia vita. 

Sara Carcangiu

La mia tesi di laurea

 La presentazione con Prezi




25 gennaio 2013

Correre verso la verità con la penna in mano

oggi sono pronta con carta e penna
per iniziare la prima edizione del corso
Il potenziale creativo della scrittura a mano
e con piacere leggo l'articolo pubblicato ieri
su Venerdì di Repubblica

Tanti caratteri ma zero carattere:
la grafia fasulla invade libri e pc
di Nicla Vassallo




Segnalo inoltre che l'articolo di Michele Boroni
A lezione di calligrafia: la bella scrittura come brand 
è stato tradotto in francese dalla rivista on line
Courrier international con il titolo Soigner son écriture

écrivons à la main !

17 gennaio 2013

saper imparare #1

riprendo il precedente post perchè oggi
leggendo il catalogo della mostra
Benzine. Le energia della tua mente
mi sono soffermata su saper imparare 

Una buona istruzione è indispensabile per vivere in una società avanzata e farla funzionare. E se la società cambia rapidamente, altrettanto rapidamente cambiano anche le cose da sapere. Quindi bisogna continuare a imparare. 

Molti paesi, come Finlandia, Canada e Olanda stanno già cambiando il modo di fare scuola. Perfino Giappone e Cina, che fino a ieri si basavano sull’apprendimento a memoria per superare un esame dietro l’altro, oggi privilegiano invece l’iniziativa, il pensiero critico, l’analisi dei dati, la creatività e la capacità di decidere e di risolvere problemi reali. (... continua pag.66)

sulla base della mia esperienza come docente di mind mapping
ho potuto constatare che le mappe mentali rappresentano
per lo studente un valido metodo per imparare
a conoscere le proprie risorse mentali

abbandonando alcuni automatismi della scrittura lineare,
si rielaborano i contenuti visualizzando le connessioni
si creano nuovi collegamenti, si scelgono con cura le parole chiave

per fare esempi concreti di questo approccio
nei prossimi post vi propongo le esperienze
degli studenti del master Publi.Com8 che
dopo aver frequentato il mio laboratorio di mappe mentali
hanno subito applicato il metodo in diverse occasioni

la prima storia ce la racconta cristina li cavoli
che ha utilizzato le mappe nel processo di scrittura

La mia "esperienza radiale" è iniziata un sabato pomeriggio nella sala d’attesa dell’aeroporto Fiumicino di Roma.

Pochi giorni prima avevo seguito la lezione di Mappe Mentali e per questo avevo ancora in borsa fogli bianchi e penne colorate. Dovevo aspettare ancora 4 ore prima dell’imbarco e nella mente cercavo di riorganizzare tutto quello che avrei dovuto fare al mio rientro a casa: in primis, la ricerca di informazioni, dati, foto per un articolo da pubblicare nella rivista con cui collaboro da qualche mese, dedicato ai lavori di riqualificazione della Piazza di Terrasini, comune in provincia di Palermo, argomento incandescente e ricco di polemiche tra cittadinanza e amministrazione.

Impresa ardua quando si tratta di scrivere senza far trapelare considerazioni personali, con tutta l’obiettività possibile. Un lavoro certosino e impegnativo che richiedeva concentrazione e organizzazione. Era necessario quindi dare ordine al caos e ottimizzare i tempi, in previsione di una scadenza vicina.

Non avendo il portatile con me, ho abbozzato una mappa mentale: al centro ho disegnato la Piazza Duomo stilizzata e da lì ho tracciato i primi rami. Il primo quadrante è riuscito bene: avevo calcolato bene gli spazi da riempire.

Qualche difficoltà invece è arrivata in due momenti. Cercando di seguire filo logico di un ragionamento, ho inserito un ramo con troppe biforcazioni creando un pò di confusione. Per questo ho preferito lasciarlo in sospeso e andare avanti. Continuando a scrivere in modo radiale mi sono resa conto che nella parte sinistra della mappa avevo esagerato con i rami di IV, V livello e, a quel punto, mi sono arresa all’evidenza che probabilmente dovevo trovare degli “aiuti” visivi per eliminare le lunghe ramificazioni. Ripartire da capo era la soluzione migliore: nuovo foglio stesso obiettivo.

Nel giro di poco tempo ho prodotto un numero infinito di mappe, ma ero ancora lontana da quella definitiva. Il lavoro di mind mapping è stato lungo: la mappa, a poco a poco, è passata da una modalità bianco/nero a un’esplosione di colori. Ogni passo è stato graduale, come se la mia mente e la mia mano si dovessero adattare alla visione orizzontale del foglio e, se vogliamo filosofeggiare, della realtà.

Gli aspetti fondamentali dell’utilizzo delle mappe mentali stanno, a mio avviso, nella personalizzazione del prodotto “mappa”, nella facilità di comprensione di ogni sua parte e nella possibilità di passare da un ramo ad un altro, da un quadrante ad un altro senza seguire necessariamente uno schema lineare. I risultati sono: idee chiare, efficacia ed efficienza e, cosa più importante tanto spazio alla creatività.

Ora volete sapere com’è andata a finire con il mio articolo?

Questa è la mappa per progettare il testo dell'articolo su Piazza Duomo.

















Da questa mappa è nata una sottomappa che io ho definito “organizzativa” che raccoglie tutto quello che sta dietro la stesura della notizia: raccolta materiale, fonti, dati, chiamate, appuntamenti, ricerca etc...

















L’ultimo step è stato aprire la pagina Word e trasformare ogni singola parola chiave della mappa in una frase; ed infine, attendere l’uscita della rivista e sperare di ricevere commenti positivi dai lettori, la più bella gratificazione che possa ricevere il giornalista appassionato.

Riqualificazione e arredo urbano di Piazza Duomo: il rilancio di un paese attraverso il recupero dello spazio pubblico. 

Cristina Li Cavoli




15 gennaio 2013

accendi il tuo motore !


per iniziare bene questo nuovo anno
bisognerebbe visitare la mostra
Benzine. Le energie della tua mente.
che si terrà a Bologna dal 19 gennaio al  10 febbraio
e a Milano dal 19 febbraio al 24 marzo



Obiettivo della mostra è imparare a conoscere e a valorizzare le energie mentali di cui ciascun individuo è dotato, e comprendere in che modo possano servire per creare qualcosa di nuovo, in qualsiasi campo. L’esposizione si articolerà in sette ambienti espositivi, dedicati ad altrettante forme di “energia”, in cui le intuizioni di alcuni grandi artisti contemporanei saranno affiancate da exhibit che illustrano le scoperte scientifiche sul funzionamento del nostro cervello. 

Le 7 benzine sono:

l’arte, cioè la capacità di vedere in modo nuovo e di immaginare qualcosa di nuovo;
le idee, la vera moneta del nuovo mondo;
la creatività, ovvero la capacità di produrre idee originali;
gli altri, quindi la collaborazione con le altre persone;
il nuovo, cioè la capacità di capire, adeguarsi e guidare i cambiamenti;
saper imparare, vale a dire la voglia e gli strumenti per continuare a imparare o a usare quanto già imparato in situazioni nuove;
la passione, cioè la capacità di motivarsi da soli per riuscire sempre meglio in vista di obiettivi più grandi del nostro interesse personale.

per iniziare a fare il pieno di benzina
e accendere il mio motore
leggo l'introduzione al catalogo
della mostra scritta da annamaria testa
e ripasso le fasi del processo creativo
con questa mappa mentale :)




pensieri in libertà

sono stata un pò in silenzio
perchè ogni tanto mi piace
lasciare i pensieri liberi
di fare quello che vogliono

comunque domani vado a prenderli
e li rimetto tutti in riga ;)