20 marzo 2013

mappe mentali all'università



Domani laboratorio di mappe mentali con gli studenti
del Master in Marketing e Management organizzato
dal Dipartimento di Economia e Impresa
dell'Università di Catania

*** aggiornamento 25 marzo ***




















E' stato un vero piacere conoscere una realtà universitaria
in cui viene dato spazio alla creatività nella convinzione
che sia la giusta strada da percorrere per essere innovativi
















sono sicura che il metodo delle mappe mentali
potrà migliorare le capacità di apprendimento
e comunicazione degli studenti
















per questo ringrazio il prof. marco galvagno
che ha reso possibile il laboratorio
e tutti gli studenti per la calorosa accoglienza
e l'attiva partecipazione



:)

17 marzo 2013

mappe mentali in giro per il mondo



il mese scorso ho svolto il laboratorio di mappe mentali 
per gli studenti del nuovo Master in Comunicazione, 
management e strategie digitali dell'Università Sapienza

devo dire che ogni anno che passa trovo una risposta
sempre più entusiasta da parte degli studenti desiderosi
di migliorare il proprio metodo di studio 

quest'anno poi la classe era particolarmente interessante 
perché c'erano studentesse provenienti da paesi stranieri
(argentina, colombia, palestina e russia) che hanno subito
trovato le mappe mentali utili per migliorare 
la propria conoscenza della lingua italiana 

durante le esercitazioni è risultato evidente che 
attraverso la rappresentazione del pensiero
con parole chiave e immagini il confronto
poteva avvenire in modo più fluido e costruttivo
così come è accaduto tra ellen e vittoria






 anche nel momento di condivisione del lavoro svolto
la mappa ha facilitato il confronto e a poco a poco
i rami si sono arricchiti di nuove parole chiave


















questo laboratorio è stato particolarmente "internazionale"
anche perchè abbiamo ricevuto un gentile omaggio dal venezuela
da parte di julio castillo che, avendo visto alcune foto
del laboratorio sulla mia bacheca di facebook,
ci ha regalato una mappa mentale dedicata all'italia !



a questo punto non potevamo che ringraziarlo
con una bella foto di gruppo :)



e per finire la mappa della lezione è stata tradotta
in russo, spagnolo e tra un pò arriverà
anche la versione in arabo !

 

Современный коммуницирующий человек живет в параметрическом пространстве, он движется различными путями, пишет в стиле интернет публикаций, делает заметки в виде ассоциативных карт на горизонтальной поверхности своего ноутбука. Ассоциативные карты имеют бесчисленное количество вариантов использования в профессиональной сфере, но они также способны помочь в повседневной жизни: организации наших желаний, мыслей и действий. В целом, они могут помочь не упустить из вида важные моменты нашей жизни перегруженной неизбежностью Экономики Сознания. В этой статье мы ставим акцент на связи между «ассоциативной картой и обучением» и ведем речь о том, какой путь проделали Университет Рима «Сапьенца» и Университет Кордобы, объединив научную страсть и опыт в совместном проекте изучения и исследований.


El comunicador del siglo XXI vive en una ciudad paramétrica, viaja a lo largo de caminos creativos, escribe mediante notas de usuario y toma anotaciones a través de un mapa mental en un cuaderno horizontal. Los mapas mentales tienen un uso infinito en el campo profesional, pero sirven también para organizar nuestra vida cotidiana en tanto están armados por pensamientos y acciones. En resumen, para no perder control de los aspectos importantes de nuestra existencia, sobrecargados por la inminencia de la Economía de la Conciencia. En este artículo nos focalizamos en la relación entre “el mapa mental y el aprendizaje” y narramos el camino que la Universidad La Sapienza de Roma y la Universidad de Cordoba recorrieron para unir la pasión y la experiencia en un proyecto común de aprendizaje e investigación profunda.

è proprio il caso di dire: we are open!

:)

11 marzo 2013

saper imparare #4


luisa di basilio, che lo scorso anno ha frequentato
le mie lezioni al master public.com8,
ci racconta la sua esperienza di apprendimento

La prima volta che ho sentito parlare di Mappe Mentali è stato durante la lezione di Roberta. All'inizio ero scettica sul loro uso anche se curiosa di conoscerle. Ovviamente dopo mi sono ricreduta ed oggi le utilizzo quasi sempre per prendere appunti e mi è capitato di impiegarle anche per organizzare giornate abbastanza caotiche e piene di cose da fare.

Le mappe mentali mi aiutano a sviluppare un’idea completa dell’argomento in una sola pagina, pur non tralasciando nessun elemento del tema di cui si parla. Inoltre sono utilissime per memorizzare al meglio i concetti, sia perché individuo dal contesto generale solo le parole chiave, sia perché mi permettono di compiere un piccolo sforzo creativo, dovendo trovare connessioni e magari sintetizzare il tutto con piccoli disegni. Ad essere sincera all'inizio ho avuto qualche difficoltà nel gestire la parte sinistra del foglio e a gestire tutti gli spazi, ma credo siano problemi dovuti solo all’inesperienza.

L’uso che mi propongo di descrivere in queste poche righe è quello che ne ho fatto durante un’esercitazione di gruppo durante il Master: l’obiettivo del nostro lavoro era quello di ipotizzare una campagna transmediale per diverse attività di una ASL.

Le campagne di comunicazione transmediali sono “storie” con più porte di accesso, nel senso che vengono narrate più storie in diversi contesti di comunicazione, all’interno di un quadro preciso che gli utenti devono ricostruire. In una campagna/produzione transmediale, i vari elementi delle vicende sono dispersi su diverse piattaforme media, le quali donano ciascuna il proprio contributo più o meno interattivo alla vicenda generale.

Il nostro obiettivo era promuovere quattro diverse aree: 1. Gli orari, i luoghi ed i servizi della ASL 2. Il vaccino antinfluenzale 3. Le attività del Consultorio 4. Una campagna Antifumo.

La prima idea del mio gruppo di lavoro era quella di progettare dei micro-spot attinenti queste quattro aree, ma non riuscivamo a dare alla nostra attività un filo logico, tutto risultava abbastanza caotico e scollegato: in questo momento sono intervenute le mappe mentali.

La prima mappa mentale che ho disegnato è stata questa:

   

All'inizio ci siamo focalizzate sui protagonisti, poi sullo stile da dare a ciascuno spot e infine abbiamo individuato gli strumenti comunicativi che sarebbero stati utilizzati all’interno dello Spot. Questa prima mappa ci ha permesso di iniziare il nostro lavoro e produrre idee più coerenti al fine di realizzare quanto ci veniva richiesto.

Di fatto mancavano ancora tanti altri elementi da aggiungere: gli obiettivi di comunicazione, lo svolgimento degli spot e gli altri strumenti di comunicazione che sarebbero stati impiegati all’interno di ciascuna campagna. Quindi ho realizzato una seconda mappa che comprendesse questi elementi

  

Quest’ultima mappa mentale ci ha permesso di avere un’idea di insieme completa per progettare facilmente la presentazione in powerpoint che ci era stata richiesta.

Personalmente, finora ho sempre utilizzato le mappe disegnate a mano (come si può notare dalle due immagini che ho inserito), perché sono più “MIE” e mi permettono di illustrare qualsiasi concetto con facilità (a differenza dei software che hanno una galleria di immagini molto limitata).

Per concludere le mappe mentali sono state una scoperta importante e credo che se le avessi conosciute prima mi avrebbero permesso un percorso di studio, sicuramente più agevole.

Luisa Di Basilio

04 marzo 2013

ripensare la scrittura



Isia Urbino. Conferenza e incontro con Antonio Perri, a cura di Leonardo Romei. Conferenza: mercoledì 6 marzo, ore 14:30, aperta a tutti, in Aula Magna. Incontro: giovedì 7 marzo, ore 9:00, riservato gli studenti del 2° anno Triennio in Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva.

Quattro tesi sulla scrittura. Un approccio integrato tra sintassi, entassi e sinsemia 

L’analisi tradizionale della scrittura, viziata da un pregiudizio alfabetocentrico ormai inveterato, ne ha spesso oscurato le virtualità semiotiche di notazione grafica in linea di principio indipendente dalla linearità del parlato.

L’intervento sviluppa quattro tesi, tra loro logicamente connesse, che inducono a ripensare la scrittura (come in ambito semiolinguistico ha efficacemente fatto Roy Harris) alla luce di una prospettiva antropologica che vede nell’onnipresente creazione di artefatti grafico-visivi sinsemici o non-lineari delle più varie culture umane il punto di partenza per un’analisi in chiave progettuale.

Come vedremo illustrando una serie di casi esemplari la significazione grafico-visuale, al di là (e al di fuori) di ogni dicotomia netta tra immagine-figura e linguaggio-parola (scriveva Daniele Turchi: parole o figure, è sempre scrittura) si rivela progettata attraverso working signs (and texts).

Segni e testi sono, cioè, anzitutto ‘prodotto di un’azione’ (participants create its symbolism as they go, sempre citando Harris) e al tempo stesso ‘agiscono’ creando il proprio contesto interpretativo: sviluppano una propria struttura notazionale, un (provvisorio e sempre peculiare) rapporto con il discorso orale, un’efficienza comunicativa spesso non correttamente valutata sulla base di criteri astratti o falsamente scientifici – come dimostrano i sin troppo frequenti fraintendimenti e falsi miti che scienze umane e neuroscienze del nuovo millennio vanno ancora diffondendo sulla scrittura cinese.

via isiaurbino